L'Ancona in Abruzzo soffre
ma con Gelone riprende la corsa

Un'immagine di Ancona-Amiternina
Un'immagine di Ancona-Amiternina
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Lunedì 14 Ottobre 2013, 13:14 - Ultimo aggiornamento: 20:24
SCOPPITO - Non ci sta a perdere l’Ancona. Ed forse questo l’aspetto pi significativo di una partita cominciata all’insegna delle comiche con due autogollonzi, proseguita con la rabbiosa rimonta dei dorici (decisivo il sigillo del baby Gelonese) e chiusa con l’Amiternina in attacco e l’Ancona sprecona in contropiede, ma capace di confermarsi squadra da trasferta (10 punti su 12 fuori casa). Il bel gioco può attendere. Su un campo del genere, stretto e sintetico, la squadra di Cornacchini ha fatto la classica partita di categoria: tutt’altro che spettacolare ma di sostanza. Per adesso, meglio accontentarsi di una vittoria che serviva come l’ossigeno e permette ai dorici di restare sulla scia della Civitanovese, a un punto dal primo posto. Certo, la risposta non è stata del tutto convincente. Basti pensare che a inizio ripresa Torbidone, aggiustando leggermente la mira, avrebbe potuto spedire in porta il pallone, anziché stamparlo sulla traversa. Ma va anche detto che, dopo il colossale autogol di Cacioli al 9’ (incomprensione tra il difensore, Capparuccia e Lori sulla punizione di Dawid Lenart) che cancella l’imbattibilità esterna del portiere, l’Ancona ha avuto la forza di reagire e non arrendersi all’ennesima disavventura. L’ha aiutata il destino o per i più romantici Cadè, in memoria del quale la squadra ha giocato col lutto al braccio. Tragicomico il colpo di testa con cui Valente spedisce alle spalle del proprio portiere il cross di Di Dio: qualcosa difficile da vedere anche in terza categoria. E’ il quarto d’ora e l’Ancona non crede ai suoi occhi. Un regalo così non si può rifiutare e infatti Biso e compagni insistono alla ricerca del raddoppio, anche se prima è Peveri in diagonale a sfiorare il 2-1. Un tiro dalla distanza di D’Alessaandro viene deviato in angolo. Poi Spacca si esibisce sulla zuccata di Sivilla e su uno dei tanti angoli a rientrare battuti da Bondi. Alla mezzora il vantaggio dell’Ancona: punizione del brasiliano, colpo di testa “sporco” di Gelonese e palla in rete. Bella soddisfazione per il centrocampista romano, diciott’anni compiuti a maggio. Poi è Lori a mettere una pezza sulla punizione di Pedalino. Nella ripresa l’Amiternina avanza il baricentro: Torbidone al 5’ fa tremare la traversa di destro. Un episodio che suggerisce all’Ancona di custodire il vantaggio e rischiare il meno possibile. Cornacchini toglie Sivilla e poi Tavares (prezioso nel fare a sportellate, ma di tiri neanche l’ombra) inserendo due esterni, Cazzola e Morbidelli. Ancona senza centravanti: il terminale offensivo è Bondi, che si nota su punizione (al 26’, di poco alta). Brividi finali: Pedalino sull’errore di Cacioli supera tutti ma colpisce l’esterno della rete (34’). L’Ancona soffre, si affida al contropiede ma non riesce a chiudere perché Cazzola e D’Alessandro (due volte) sprecano incredibili occasioni. Ma stavolta non c’è la beffa. Cornacchini torna a casa coi tre punti che voleva. E con la consapevolezza che c’è tanto da lavorare.