Chiara Ferragni è tornata sui social, ma per ora - sembra - senza risultati. La bufera iniziata con il caso del pandoro Balocco non accenna a sfumare. E mentre l'influencer punta sulla normalità della famiglia per il suo ritorno su Instagram, tra la Befana dei figli e il risveglio con il cane, i negozi del suo marchio si svuotano e si moltiplicano, invece, le collaborazioni interrotte. E i follower? Sono - ancora - in caduta libera, malgrado in molti siano stati felici di rivedere la loro beniamina sugli schermi del telefono. Se pensiamo che poco più di un anno fa Chiara era l'osannata regina di Sanremo sembra incredibile dirlo, ma siamo per caso al tramonto dell'era Ferragni?
Da Coca Cola a Safilo, lo stop alle collaborazioni
L'ultimo brand in ordine di data a riflettere sull'interruzione della partnership con Chiara Ferragni è Monnalisa, marchio toscano di abiti per bambini, per il quale Ferragni firma una linea di abiti che vanno dalle tutine per neonati ai vestiti fino a 10 anni.
I negozi vuoti e gli ordini in ritardo
Intanto, dopo le scritte di insulti comparse sul negozio Chiara Ferragni di Roma, in via del Babuino, la clientela langue anche nella boutique milanese, a due passi da corso Como e piazza Gae Aulenti. All'interno solo due commesse, vestite in total look Chiara Ferragni, che si muovono un po' annoiate tra gli scaffali dorati. All'esterno qualcuno si ferma sulla soglia dello store, dà un'occhiata ai prezzi, sbircia oltre il vetro e poi va oltre. Peraltro, per Natale il brand aveva sofferto di ritardi nelle spedizioni degli ordini, come denunciava un video diventato virale su TikTok. Regali fatti dai fan e mai arrivati, perlomeno non in tempo per le feste: la società Fenice srl aveva fatto sapere di esseresi attivata «per fronteggiare il disguido imputabile a un picco di vendite avvenute nel periodo del Black Friday».
Il ritorno sui social non ferma la fuga di follower
Con questi chiari di luna, il ritorno sui social di Ferragni, scomparsa per settimane dopo il video di scuse per il caso Balocco, non sembra aver sortito l'effetto previsto. L'esodo dei follower sembra ormai inesorabile malgrado le stories al cinema con i figli e il box domande con cui l'imprenditrice digitale spostava l'attenzione proprio sui suoi seguaci ("Come state?", chiedeva, ma le risposte non sono mai state condivise, forse per troppi commenti negativi). Nell'ultima settimana Chiara ha perso 30.331 follower, una media di oltre 5mila al giorno, che cominciano a non essere pochi anche a fronte dei 29,5 milioni che ancora resistono. E l'esodo più grande si è registrato proprio nei giorni del 4 e del 5 gennaio, quelli immediatamente successivi alla ricomparsa su Instagram. Che la strategia stavolta non abbia funzionato?
I nuovi casi di beneficenza nel mirino
Secondo "La Verità" gli inquirenti starebbero ora indagando anche sulla bambola Trudi dell'influencer più famosa d'Italia. Venduto a partire dal maggio 2019, il peluche raffigurante la trentaseienne di Cremona era stato messo in commercio dopo il matrimonio con Fedez. Anche in quel caso, il ricavato era andato in beneficenza. I peluche della limited edition firmata da Trudi avrebbero contribuito a finanziare "Stomp out bullying", organizzazione no profit contro il cyberbullismo, bisogna capire, stavolta, in che modo. E qualcuno comincia anche a chiedersi se il compenso di Sanremo, i 100mila euro per le due serate a cui Chiara Ferragni ha partecipato nel 2023 (soldi dei contribuenti) sia stato davvero devoluto - come dichiarato - all'associazione Di.Re. (Donne in Rete contro la violenza).