PORTO SANT'ELPIDIO - La Snam tira dritto per realizzare il metanodotto Ravenna-Chieti e parte con l‘esproprio dei terreni nelle campagne tra Corva e Cretarola a Porto Sant’Elpidio. È online da ieri l’avviso del procedimento, sul sito della Regione e su quello del Comune. La società di San Donato Milanese procede con l’iter che è stato autorizzato a tutti i livelli, nazionale e regionale. Due famiglie portoelpidiensi sono contrarie e hanno fatto ricorso. «Poteva andare meglio» si limita a dire, per il momento, Stefano Porfiri, uno dei ricorrenti.
Il ricorso
Dal Tar Marche la pratica è passata al Tar Lazio, si attende che venga fissata l’udienza per discutere a Roma della questione. Intanto procede l’iter burocratico. La società che deve realizzare il tratto marchigiano da Recanati a San Benedetto andrà a realizzare l’infrastruttura che fa parte della rete nazionale ed è stata autorizzata con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 1° febbraio scorso. Si tratta di adeguare le linee secondarie connesse al metanodotto principale. Saranno realizzate 34 nuove linee di vario diametro, per una lunghezza di 18,180 km in totale. Saranno dismessi 34 gasdotti per ammodernare e razionalizzare l’assetto della rete regionale nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli e per aumentare l’efficienza nella fornitura di gas.
I timori
Ha il morale a terra Stefano Porfiri, preoccupato per il tracciato che passa troppo vicino a casa sua: «dopo tre anni di battaglie devo ricominciare da capo - fa sapere - tutto ciò è snervante, preoccupante e costoso. Lo spostamento al Tar Lazio è stato richiesto da Mise e Snam, il Comune non si è opposto». In Abruzzo era accaduto un fatto simile a Porto Sant’Elpidio nel Comune di Pianella, Provincia di Pescara. Lì i residenti che protestavano sono stati aiutati da Comune e Regione e Snam ha variato il progetto sulla base delle loro proposte».