Prostitute in strada dopo il lockdown. Scattano i Daspo e il Tar respinge i ricorsi

Prostitute in strada dopo il lockdown. Scattano i Daspo e il Tar respinge i ricorsi
di Sonia Amaolo
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 16 Giugno 2021, 06:50

PORTO SANT'ELPIDIO - Chiusa la parentesi lockdown, torna la prostituzione su strada a Porto Sant’Elpidio, ma sul Daspo urbano il Tar Marche dà ragione al questore di Fermo. Dei 4-5 casi di prostitute che avevano ricevuto l’ordine di allontanarsi dal territorio, quasi tutte si erano opposte. Avevano fatto ricorso, contestando il provvedimento ritenuto illegittimo.

Vittorio Sgarbi, quadri falsi di De Dominicis: ora rischia il processo. «Autenticati in hotel mentre era al telefono»

Guglielmo non ce l'ha fatta: ucciso dalle complicanze del Covid a soli 45 anni

Le lucciole rivendicavano il diritto a esercitare la professione ma il tribunale amministrativo regionale ha avvalorato le tesi dell’autorità di pubblica sicurezza.

Continuando su questa linea Porto Sant’Elpidio potrebbe risolvere la problematica.


Le prospettive
Il fenomeno non si azzera, si può ridurre. Nei primi due anni di mandato del sindaco Nazareno Franchellucci si contavano anche 80 lucciole sulla Statale in una notte. Con il coprifuoco erano sparite, ora sono tornate. Se ne possono vedere una decina da nord a sud, niente a che vedere con i numeri del passato. Proprio ieri la Questura metteva nero su bianco che «grazie ai numerosi decreti emanati nei confronti di donne e uomini dediti alla prostituzione su strada a Porto Sant’Elpidio e grazie ai provvedimenti emanati dall’attenta amministrazione del Comune costiero, il fenomeno, che aveva caratteri rilevanti, è stato annullato. Anche i ricorsi al Tar regionale hanno confermato, nei giorni scorsi, la valenza e la correttezza delle misure di prevenzione adottate».

Il Daspo urbano funziona. «L’abbiamo voluto applicare a chi non rispetta la legge - spiega l’assessore alla sicurezza Vitaliano Romitelli - ce ne sono stati diversi di provvedimenti. Anche le telecamere di sorveglianza sulla statale hanno messo in condizione le forze dell’ordine di lavorare bene. Il territorio è monitorato come mai prima». Secondo il Tar Marche l’esercizio della prostituzione su strada rappresenta un pericolo per la sicurezza.

La Questura ordina l’allontanamento per un anno, l’inosservanza del divieto imposto comporta l’arresto. Il sindaco Nazareno Franchellucci sarà ricordato per le battaglie contro la prostituzione su strada: le lettere ai genitori delle lucciole, le segnalazioni dei clienti, i colloqui con i proprietari degli appartamenti a luci rosse, l’art.39 bis del regolamento di polizia, il Daspo votato in consiglio.


Il bilancio
Ciononostante, il primo cittadino aspetta a cantar vittoria: «Sarei molto cauto nel dire che la questione è risolta - fa sapere - il fenomeno non è comparabile a quello di tanti anni fa ma, dopo il lockdown, le prostitute sono tornate sulla strada. Certamente, non può che esserci soddisfazione per la pronuncia del Tar. Abbiamo fatto un percorso chiaro per superare la logica delle ordinanze contingibili e urgenti. Abbiamo inserito un articolo nel regolamento di polizia per essere inattaccabili».

Con il Coronavirus, il sesso a buon mercato era stato dimenticato, ora torna prepotente. «Bisognerà spingere per una disciplina normativa che permetta a noi sindaci di avere gli strumenti idonei - dice Franchellucci - un miglioramento c’è stato con il decreto Minniti, nel 2017, e il Daspo ha molto aiutato, è stato un passo importante. Bisogna proseguire su questa direzione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA