PORTO SANT’ELPIDIO - Una vita a suo modo eccezionale si è conclusa con un addio eccezionale. Così è stato l’ultimo saluto a Giorgio Iachini ieri nella chiesa della Santissima Annunziata. A quest’eccezionalità hanno contribuito più elementi. Le campane hanno suonato a festa alla fine della messa e, all’inizio, la prima parola è stata quella di Giorgio Iachini. Una dipendente ha letto una sua lettera, che aveva scritto in vita, per dire a tutti che nel giorno del suo funerale nessuno avrebbe dovuto piangere. Niente facce tristi.
Così l’imprenditore deceduto a 82 anni dopo una brutta caduta dalle scale è riuscito a strappare un sorriso in una giornata triste. Nella lettera ha fatto l’elogio di tutti: della famiglia, degli amici, delle sue amatissime spose (il suo calzaturificio è specializzato in calzature da sposa). Ha parlato dei bersaglieri, dei ciclisti, dei collaboratori vecchi e nuovi. Ci ha messo dentro il mondo in quest’abbondanza d’umanità. «Faccio il parroco a Porto Sant’Elpidio da 14 anni e non mi era mai capitato che qualcuno parlasse prima di me, Giorgio ci è riuscito - dice don Tony Venturiello e stempera - è un uomo che ha fatto della sua vita un capolavoro».
C’è stata la gara a raccontare Giorgio, a interpretare quest’esempio di vivacità, voglia di fare, determinazione, capacità di raggiungere gli obbiettivi.
Tanti sono stati i momenti commoventi nella cerimonia molto partecipata. Era presente anche il presidente della Camera di Commercio Marche Gino Sabatini. I nipotini hanno voluto posare ciascuno una rosa bianca sulla tomba del nonno, Pasquale De Angelis ha cantato un’Ave Maria in latino da brividi. Con la preghiera del bersagliere e il Silenzio la specialità dell’Arma di fanteria ha salutato un uomo speciale appartenente a un corpo speciale.