I privati hanno fretta, il Comune però tace
E sul porto spuntano le ipotesi outlet

I privati hanno fretta, il Comune però tace E sul porto spuntano le ipotesi outlet
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Martedì 27 Gennaio 2015, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 12:06
PORTO SAN GIORGIO - I privati hanno fretta e hanno presentato un progetto con gli outlet nel porto, il Comune non risponde. Per il porto turistico spunta l'ipotesi outlet. O sarebbe meglio dire rispunta. Nei giorni scorsi, infatti, la Marina ha presentato in Comune un progetto di piano portuale in cui, oltre alle ormai note volumetrie turistico-residenziali e cantieristiche, tra quelle commerciali sono presenti anche strutture da destinare agli outlet.



Il sindaco Nicola Loira, interpellato al riguardo, non si sbilancia. E rilascia una dichiarazione buona per tutte le stagioni. Ma con un'ulteriore accelerazione: "A prescindere dalle nuove richieste della società concessionaria del porto, l'amministrazione non può più aspettare sull'approdo. Valuteremo. Comunque a brevissimo presenteremo una nostra proposta. Entro la fine del 2015? Molto prima".



Insomma, al di là delle idee che frullano in testa ai concessionari, il primo cittadino è intenzionato, una volta per tutte, a mettere nero su bianco un vademecum per l'approdo, una sorta di confine entro cui dovrà muoversi qualsiasi ipotesi progettuale per essere presa in considerazione dalla maggioranza. Paletti. Linee guida. Su un aspetto, però, le parti sembrano assolutamente in sintonia. Bisogna fare presto. E decidere una volta per tutte cosa fare al porto e del porto. Anche la Marina, infatti, sfoglia freneticamente il calendario. E per gli imprenditori della società, ogni giorno che passa è un giorno perso. La scadenza della concessione, fissata al 2032, infatti si avvicina riducendo di volta in volta l'eventuale ritorno economico di un qualsivoglia investimento.



A testimonianza della fretta dei privati c'è anche l'ultimatum, scaduto per la verità a fine 2014, che i soci della Marina hanno lanciato all'amministrazione lo scorso 7 giugno: "Se, entro la fine del 2014, non ci faranno sapere quali servizi potremo realizzare all'interno del porto e non ci garantiranno con delibera che entro un anno l'iter del piano progettuale sarà ultimato, saremo costretti a chiudere i battenti e a licenziare i nostri dipendenti".



Toni perentori in una conferenza stampa insolita tenutasi a inizio estate negli uffici del porto turistico, soprattutto perché, occasione più unica che rara, intorno al tavolo si sono riuniti tutti i soci: Paola Renzi, Alberto Simonetti, Marco Mazzieri in rappresentanza della società Porto srl, e l'attuale amministratore della società Costantino Sarnari. "La scadenza da noi dettata è passata da quasi un mese - fa sapere oggi l'amministratore - comunque il sindaco mi ha detto che ha messo le mani al progetto. Ora ci aspettiamo una risposta a brevissimo. Restiamo in attesa. E penso che a stretto giro di posta verremo contattati. Francamente ancora crediamo nel piano, altrimenti avremmo lasciato il porto".



Ma i giorni passano e la spinta imprenditoriale diminuisce: "Certo è che se rimaniamo altri due anni così, la questione si complica, diventa tutto molto più difficile - conferma Sarnari - noi un progetto l'abbiamo presentato. Ora l'amministrazione, da quello che so io, sta valutando quella bozza che abbiamo consegnato e in cui figurano il residence, il commerciale e la cantieristica. Sbrighiamoci. Siamo tutti d'accordo nel ritenere importante arrivare il prima possibile a una definizione".
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