L’intesa
Fra le prime piste, quella della verifica su una bomboletta sospetta che sarebbe stata ritrovata all’esterno del palazzetto. Per quanto riguarda la dinamica, è stato anche chiarito, grazie alla collaborazione della società di basket di Pedaso, che lo spray non era stato spruzzato negli spogliatoi (l’accesso è solo per atleti e addetti ai lavori), ma nel bagno pubblico adiacente l’ingresso: in effetti avevano manifestato fastidi simili a quelli accusati dai giocatori di Senigallia anche alcune persone del pubblico, almeno nella prima fila degli spalti, subito sopra allo stesso bagno dal quale usciva un forte odore e che è poi stato chiuso.
Le conseguenze
Per fortuna non ci sono state «particolari ripercussioni - rimarcano dall’Arma - sulle persone: i coinvolti hanno riportato un po’ di irritazione alle vie aeree.
La legge
Gli inquirenti tengono a precisare che non si parla di un atto legato alle tifoserie, ma di un atto di vandalismo. Si tratta di un reato, previsto dall’articolo 699 del codice penale, e riguarda il porto abusivo di oggetti atti ad offendere, con l’aggravante della competizione sportiva in corso, per la quale è vietata l’introduzione di questo tipo di strumenti che prevede l’arresto fino a 18 mesi. Non vi sono analogie, né per le dinamiche né per gli effetti, con i fatti di Corinaldo. Le indagini sono comunque in una fase preliminare e si cerca di identificare chi è riuscito a entrare nel palazzetto.