A Montefortino rinasce il conventino dell'Ambro, i Sibillini del dopo sisma scommettono sul turismo green

A Montefortino rinasce il conventino dell'Ambro, i Sibillini del dopo sisma scommettono sul turismo green
A Montefortino rinasce il conventino dell'Ambro, i Sibillini del dopo sisma scommettono sul turismo green
di Francesco Massi
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Domenica 23 Aprile 2023, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 14:19

MONTEFORTINO - La storia del santuario della Madonna dell’Ambro è strettamente legata al conventino contiguo alla chiesa, anche se più recente nella sua costruzione. Residenza dei frati cappuccini, ora viene utilizzato principalmente nei periodi di maggiore presenza dei religiosi e di affluenza dei fedeli al luogo di culto. E’ tornato a splendere dopo la ristrutturazione resasi necessaria dal sisma del 2016. Un luogo che acquista ancor più valore di accoglienza per i pellegrini.

 
I particolari


I nuovi lavori infatti hanno anche previsto due camere singole destinate a chi vuole fermarsi a dormire e vivere un periodo di riposo e di ristoro fisico e spirituale.

Poi nel primo piano sono stati recuperati e ammodernati spazi, un ufficio accoglienza, un locale di colloquio. Al secondo piano due stanze singole per ospiti e quelle dei cappuccini. Poi ricavata, in un’ala del fabbricato, anche una sala per convegni. Quindi spazi anche per favorire un turismo culturale. Investimento al quale ha contribuito, in modo rilevante, la Fondazione Carisap, che è intervenuta nella parte riguardante la foresteria.


La cerimonia


Inaugurazione ieri mattina col rettore padre Gianfranco Priori, il senatore Guido Castelli, commissario alla Ricostruzione, don Giordano Trapasso vicario del vescovo, il vicario del Provinciale dei Cappuccini padre Fabio Furiasse, il sindaco di Montefortino Domenico Ciaffaroni, il presidente della Fondazione Carisap Mario Tassi con il vice Fabio Paci, i rappresentanti dell’impresa Alessandrini realizzatrice dei lavori, Stefano Paccaloni di Estro Work Group che ha redatto il progetto, il capitano Massimo Canale, comandante della compagnia dei carabinieri di Montegiorgio e il luogotenente Raffaele Petitto di Amandola. Prima la messa, poi la scoperta di una targa celebrativa.

«Ogni monumento o struttura ha bisogno di un’anima – dice padre Priori – e questa inaugurazione afferma l’importanza di una presenza. Qui i frati stabilmente saranno presenti per accogliere i tanti turisti che arriveranno, anche a piedi attraverso i percorsi francescani, anche molti giovani in cerca dell’infinito e della bellezza dei Sibillini, oltre che per trovare ristoro spirituale ai piedi della Madonna. Da oggi nasce una nuova accoglienza». Castelli, molto impegnato e attento alle zone dei Sibillini, ha sottolineato che la crisi post sisma ha creato interventi di solidarietà e sinergie.

«Si tratta - ha detto - di un esempio virtuoso di sussidiarietà con il mondo del terzo settore e si aggiunge a quello che qui già ha consentito la riapertura del santuario, frutto della collaborazione della Cassa di risparmio di Fermo e del Comune di Montefortino. Aspetto sottolineato anche da Tassi: «Una struttura importante che rinasce dopo il sisma in ottica innovativa e che produrrà crescita e reddito del territorio, in quanto importante per il turismo».

Paccaloni invece ha illustrato il percorso progettuale, che è partito dal rispetto più possibile della parte storica. Poi ristrutturando internamente con la creazione di nuovi spazi, rafforzando le mura nonché rifacendo il tetto. Una storia, quella del conventino, di oltre un secolo come ha ricordato Adolfo Leoni. Fu realizzato, grazie ad un imprenditore mecenate di origini montefortinesi, che a Roma, nei primi del ‘900, aveva aperto un negozio per vendere latte e latticini.

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