Porto Sant'Elpidio, eutanasia e fine vita
Diamond Center pieno per Englaro

Un momento del convegno
Un momento del convegno
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Sabato 10 Ottobre 2015, 20:19 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 05:33
PORTO SANT'ELPIDIO - "Vita per Eluana era quella alla quale lei poteva dare un senso" dice Beppino Englaro al pubblico radunato al Diamante per ragionare attorno a un tema delicato e controverso: il fine vita.

Beppino Englaro, padre di Eluana, ospite del convegno, ha chiesto alla legge che sua figlia venisse lasciata morire nel rispetto della volontà da lei stessa espressa. A Eluana (vissuta in stato vegetativo 17 anni) hanno interrotto alimentazione e idratazione artificiali nel 2007. Quella richiesta scatenò il dibattito sul fine vita. Di questo si è parlato oggi pomeriggio a Porto Sant'Elpidio. "Lo scopo dell'evento è dare più interpretazioni alle tematiche del fine vita" ha spiegato Milena Corradini del comitato organizzativo. "Fine vita è eutanasia, testamento biologico, richiesta di sospensione delle cure - ha spiegato - Sono tutte cose diverse. Il caso Englaro è stato confuso. La richiesta di Piergiorgio Welby era di distacco del respiratore. In Occidente la morte è un tabù". Englaro: "Ho trovato il deserto, oggi il clima è diverso dopo le sentenze di Cassazione e Consiglio di Stato". Mina Welby, moglie di Piergiorgio Welby, non era presente per problemi personali ma ha inviato una lettera: "Si nasce, si vive e si muore, sull'eutanasia vorrei che agli italiani sia data stessa opportunità concessa a svizzeri, belgi e olandesi".

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