Raffica di denunce, lucciola in carcere
Prostitute alle strette e meno omertose

Raffica di denunce, lucciola in carcere Prostitute alle strette e meno omertose
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Martedì 8 Luglio 2014, 17:42 - Ultimo aggiornamento: 18:32
PORTO SAN GIORGIO - Anche le lucciole finiscono in carcere. E si allarga la denuncia del pizzo. Anche le lucciole ora finiscono in carcere. Sono i nuovi sviluppi della battaglia contro la prostituzione condotta senza quartiere da sindaci e forze dell'ordine. La raffica di denunce che stanno colpendo le lucciole ora, nel loro accumularsi, alla fine portano anche a far scattare le manette. E il clima così diventa ancora più esasperato nel mondo della prostituzione dove ultimamente erano abituati solo alla repressione dei clienti.

Nella serata di ieri infatti i carabinieri della stazione di Porto San Giorgio hanno tratto in arresto una cittadina romena Gheorghe Geta, 39 anni, domiciliata a Fermo, dando cosi' esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla competente autorità giudiziaria di Fermo, che disponeva l'arresto della donna a seguito di una pena definitiva, riportata per violazione del foglio di via obbligatorio, con fatti commessi a Porto Sant'Elpidio nel corso dell'attività di prostituzione.

I servizi e le forme di contrasto al fenomeno della prostituzione continuano a produrre risultati. Le continue denunce di chi esercita la prostituzione in strada sul litorale fermano, nonostante il foglio di via obbligatorio imposto dal questore per violazione, nel tempo, stanno costituendo un vero e proprio argine, attraverso l'arresto e l'allontanamento di chi costituisce pericolo per la pubblica sicurezza.

E così sfruttando l'efficacia dello strumento operativo, nelle ultime tre notti, i carabinieri hanno messo in atto una serie di servizi di controllo, fermando e denunciando, in totale, ben 13 donne che esercitavano la prostituzione tra Porto San Giorgio e Porto Sant'Elpidio, tutte ormai di nazionalità romena e tutte sottoposte alla misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio.

"Il continuo monitoraggio del sistema e delle protagoniste di strada - spiegano i carabinieri della compagnia di Fermo guidati dal capitano Pasquale Zacheo, che da tempo stanno portando avanti una battaglia senza quartiere contro i livelli superiori che controllano il mercato della prostituzione - continua a produrre una moltitudine di dati investigativi, utili a ricostruire fatti criminali connessi, soprattutto riconducibili allo sfruttamento con minaccia e violenza".

E proprio in tale contesto, negli ultimi giorni, era emerso un grave fatto di intimidazione posto in essere da alcune donne, tutte dedite alla prostituzione, nei confronti di altre che si accingevano a occupare uno spazio in strada per incrementare il mercato della prostituzione. Infatti ne avevamo già parlato nelle cronache di Corriere Adriatico dei giorni scorsi, della scoperta fatta dai carabinieri dopo aver messo alle strette alcune di queste dell'abitudine di lucciole più anziane di chiedere il pizzo a quelle più giovani per poter occupare le zone e gli spazi più adeguati dove potersi prostituire.
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