FERMO - Un incastro che potrebbe funzionare. A patto di fare squadra e remare tutti nello stesso verso. Quello del turismo del Fermano. Che significa costa, borghi e montagna. Il punto di partenza è lo stesso, l’obiettivo pure. Basta darsi da fare.
E collegare una volta per tutte questa fascia di terra che tanto ha da offrire. E siccome i vacanzieri del mare, di starsene al sole, alla fine, si stufano e quelli della montagna, almeno un giorno sulla costa, di solito, se lo fanno, le basi per lo scambio ci sono. Il mare si conferma meta prediletta dei turisti del nord Italia. Di stranieri, invece, se ne vedono pochi. Quelli che ci sono stanno nell’entroterra. Nelle case ristrutturate e nei b&b. Turismi diversi, da far incontrare nella seconda estate del Covid. Che, come la prima, promette di far volare la montagna.
«C’è una vera riscoperta dell’entroterra, soprattutto del Parco nazionale dei Sibillini, ma anche dei paesi limitrofi. I primi dati sono molto confortanti, anche migliori di quelli dell’anno scorso», dice Fabrizio Vergari, sindaco di Santa Vittoria in Matenano e presidente dell’Unione Montana dei Sibillini che, adesso, dovrà metabolizzare la scissione di Comunanza, effettiva dall’anno prossimo, e rimboccarsi le maniche. Sul versante fermano, i sei Comuni montani, la bandiera del gioco di squadra, almeno a parole, dicono d’averla abbracciata da tempo. «Cerchiamo di fare il massimo, di dare ospitalità e far conoscere le nostre bellezze, anche se molti edifici sono ancora chiusi per il terremoto», spiega Vergari che, domenica scorsa, ha accolto una comitiva di fermani e sangiorgesi. Segno che l’entroterra comincia a incuriosire anche chi ce l’ha a portata di mano.
Ma il grosso lo fanno gli stranieri. Inglesi, tedeschi e olandesi, più che altro, ormai di casa nelle zone di montagna.
Per il resto, ben venga il mix mare-montagna, «per portare sulla costa il turista che magari non verrebbe per il mare». Gli altri, quelli del mare “prima scelta”, il loro posto al sole l’hanno già blindato. Concentrato, perlopiù, nelle classiche due settimane a cavallo di Ferragosto. Tra sette e dieci giorni la durata media delle vacanze. Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna le regioni che daranno più soddisfazioni. Seguite da Piemonte, Toscana e Lazio. «Pochissimi», invece, gli stranieri.
Francesca Pasquali