FERMO Nuove sedie, pareti più colorate, compreso un murale realizzato con carta da parati: la nuova sala d’attesa del reparto di Oncologia dell’ospedale Murri è realtà. Una sala più accogliente «per rendere meno difficile l’attesa», dicono in coro i medici e i volontari dell’Anpof. L’associazione noi per l’oncologia fermana, del resto, da anni opera nel reparto offrendo supporto a pazienti, parenti e personale.
L’ha evidenziato anche la direttrice sanitaria, Simona Bianchi, che ha tenuto a sottolineare «l’importanza dell’apporto del volontariato.
L’obiettivo
«Pazienti, familiari, ma anche noi del personale – ha ribadito la coordinatrice infermieristica Maria Rosaria Borriello – si scambiano due parole con i volontari, e già i pazienti sono contenti di questa nuova sala». L’importanza di collaborare l’ha evidenziata anche la presidente dell’Anpof, Michaela Vitarelli. «Qualche giorno fa – ha detto – ascoltavo a Grottammare il segretario generale del Censis che a un certo punto ha parlato di partecipazione. Ha molti significati, ma tra tanti il lavoro che abbiamo compiuto qui, e questa sala, sono esempi di partecipazione».
L’associazione, il reparto, le istituzioni, i fornitori tutti insieme per realizzare questa sala. «L’abbiamo fatta – ha sottolineato Vitarelli – per far stare più rilassate le persone che aspettano. Una sala più bella va a vantaggio di tutto l’ospedale e sta meglio anche vi lavora». Un reparto per funzionare deve anche avere una squadra adeguata e la dottoressa Bianchi ha detto che «c’è massima attenzione per l’Oncologia, anche viste le statistiche che parlano di un aumento di casi di tumore in età giovanile. Sicuramente quella di Oncologia è una delle unità operative dove servirebbe aumentare l’organico».
Apprezzamento anche dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, assente per impegni istituzionali: «Questi gesti di solidarietà avvicinano i cittadini alla pubblica amministrazione, grazie a uno stretto connubio tra pubblico e privato. Tanto più quando riguardano pazienti oncologici, che sono vulnerabili e necessitano di attenzioni particolari. Ringrazio l’Anpof per la sensibilità e la capacità di collaborazione». Intanto i volontari Anpof continuano la loro opera di volontariato. «Nel 2022 abbiamo chiuso con 15mila ore – ha detto Vitarelli –: per diventare volontari basta chiamare, si viene qui, si fa un colloquio con la psico-oncologa e poi se idonei si viene in reparto; è comunque possibile anche solo associarsi».