A Fermo il nuovo prefetto D'Alascio al lavoro: «Porto le vostre istanze all’attenzione di Roma»

A Fermo il nuovo prefetto D'Alascio al lavoro: «Porto le vostre istanze all’attenzione di Roma»
A Fermo il nuovo prefetto D'Alascio al lavoro: «Porto le vostre istanze all’attenzione di Roma»
di Chiara Morini
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 13:32
FERMO Ha iniziato a lavorare come funzionario del ministero dell’Interno nel periodo di Italia 90, e poi ha sviluppato una lunga carriera che l’ha visto girare alcune Prefetture d’Italia, fare il commissario prefettizio e come lavoro, ultimo incarico prima di essere prefetto a Fermo, all’ufficio affari legislativi del ministero ha partecipato al protocollo di Caivano e poi a un altro sulla lotta contro la violenza sulle donne. Questo, in sintesi, è il prefetto di Fermo, Edoardo D’Alascio, insediatosi lunedì scorso e presentatosi al Fermano nella giornata di ieri.  


La strategia


«Per me è un onore essere prefetto ed esserlo a Fermo – ha detto – da sempre la mia azione è stata improntata a vantaggio di chi ha bisogno delle istituzioni, quindi dei cittadini». È la linea guida, da sempre, del suo operato, come ha spiegato lui stesso, aggiungendo che «dietro le carte ci sono sempre le persone. È vero, ci sono realtà più grandi dove svolgere queste funzioni, ma quello che non si deve mai perdere di vista è la qualità del nostro lavoro, che non deve differire tra ogni singola provincia. Qui ci sono tradizioni diverse a seconda si tratti della costa o dell’interno, e tutte insieme fanno la cultura del territorio. La stessa cosa vale per la provincia di Salerno, da dove vengo, o altre. Quel che conta è che il prefetto deve raccogliere le voci e le istanze di tutti». Dove per tutti si intende tutti i cittadini, non solo di Fermo, ma dell’intero Fermano, con contatti Roma-Fermo e Fermo-Roma. «Porterò le esigenze del Fermano – ha dichiarato – al governo centrale. Vi porterò tutti, i 40 Comuni, piccoli e grandi, le forze di polizia, con cui il rapporto con questa prefettura è ormai consolidato. Proseguirò nella direzione dei miei predecessori per favorire la coesione sociale del territorio del Fermano».

Coesione sociale, quindi, ma anche sussidiarietà e solidarietà, e lo farà, ha detto, con «i miei uffici, che conteranno su nuovi funzionari. Nella vostra provincia ci sono molte associazioni, ascolterò tutte le voci, anche leggendo le varie pagine, e non solo quelle di apertura o di cronaca, voglio conoscere tutto il tessuto del Fermano. Ascolterò tutti con piacere». 


I primi cittadini


Promette di visitare tutti i sindaci e di conoscere anche il punto di vista delle opposizioni, come ha detto: «Magari andando ad ascoltare i consigli comunali, o personalmente. Voglio rendermi conto di tutto, come quello che stanno facendo le forze di polizia per alcune questioni specifiche conosciute anche fuori dal Fermano, nelle Marche e pure a livello centrale, dove conoscono le criticità ma anche i punti di forza e le eccellenze di cui mi hanno parlato». Queste sono le criticità specifiche alle quali ha aggiunto anche quelle generali, che si riflettono sull’economia e sul tessuto sociale provinciale, ma che dipendono dall’alto, come crisi economiche o difficoltà di reperire risorse o altre questioni. Ha le idee chiare, anche se per questioni particolari, che pur conosce, preferisce studiarle approfonditamente e poi farsi una sua idea. Una di queste problematiche è quella della questione compagnia carabinieri di Montegiorgio che sta tenendo banco negli ultimi mesi, con la proposta di spostarla a Porto Sant’Elpidio lasciando la Tenenza a Montegiorgio: «Questa è una delle questioni che sono sul tappeto o sulla scrivania, la studierò, la comprenderò bene e mi farò una mia idea. Non ho pregiudizi in merito, non potrei viste anche le mie origini: sono nato vicino al sito archeologico di Elea che si trova a sud di Salerno. È quello, per intenderci di Zenone e Parmenide, trarrò le conclusioni dopo aver esaminato tutti gli aspetti».

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