Capodarco si ferma
​per l'addio a Danilo

Capodarco si ferma ​per l'addio a Danilo
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Domenica 29 Marzo 2015, 20:29 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 08:38
​FERMO - Una folla immensa si è radunata nella piazzetta di Capodarco, ieri pomeriggio, per l'ultimo saluto a Danilo Iachini, 34enne che ha perso la battaglia contro il male, una forma di leucemia con cui ha convissuto per circa 8 anni. La chiesa di Santa Maria, nel centro storico della frazione fermana, non è bastata per contenere tutti coloro che, occhi lucidi e cuori infranti, non sono voluti mancare per l'addio a Danilo, ragazzo conosciutissimo ed amato da tutta la comunità che mai l'aveva lasciato nei momenti duri. "Anche se poi era Danilo stesso a voler rassicurare gli altri", ha ricordato durante l'omelia don Valeriano Porto. Per il sacerdote è stato compito arduo trovare parole di conforto. Mentre dentro alla chiesa il silenzio era attonito, la tanta gente rimasta fuori, impossibilitata ad entrare, si lasciava andare ad una commozione disperata. Troppo forte il dolore per la perdita di un amico, di un lavoratore, "un esempio di determinazione, tenacia ed attaccamento alla vita", come hanno detto i colleghi della Elsamec, l'azienda per cui Danilo prestava servizio. "Tra la fine di Gesù e quella di Danilo ci sono tanti punti di contatto. - il discorso di don Valeriano - Se Gesù muore da innocente, Danilo ci ha lasciati per una malattia frutto dell'insensato e autodistruttivo comportamento umano. Ogni volta che inquiniamo la natura, qualcuno soffre e muore pagando innocentemente. Proprio come Gesù nel suo calvario, Danilo ha vissuto il suo percorso con dignità, ha incontrato anime pie che hanno pianto per lui. Quando sembrava sul punto di cadere si rialzava, ma, ahinoi, anche le querce più forti si spezzano. Un pensiero va alla sua famiglia, i suoi Cirenei, che l'hanno aiutato a portare la croce - ha continuato il sacerdote - ed un plauso va agli amici che gli sono stati sempre vicini anche quando altri sarebbero fuggiti via. A loro diciamo grazie, a Danilo diciamo arrivederci". La compostezza dei presenti si è dissolta quando sull'altare è stata letta una lettera scritta da Cristian, il fratello che gli aveva donato il midollo osseo: "Danì, i tuoi nipotini Virginia e Riccardo ti adoravano, sapere che ben presto sarebbe arrivato un terzo nipote è stata forse la tua ultima gioia. Non lo guarderai negli occhi, ma lui porterà il tuo nome ed io spero in cuor mio che ti somigli. Ora vigila su tutti noi, su mamma Liliana e babbo Enrico, sui nonni. Ciao Sargente". Fuori la chiesa sono risuonate nell'aria le note della canzone "Così celeste" di Zucchero, il brano preferito dal ragazzo, prima che fossero liberati tanti palloncini bianchi, a volare alti nel cielo.

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