FERMO - Lavori in due mosse per combattere la crisi idrica. Dopo il via agli interventi sul lago di Gerosa, si procede anche lungo l’alveo del Tenna. In sostanza la Ciip va a pescare l’acqua da altre fonti per cercare di far fronte ai problemi legati alla siccità. Un piano ormai partito a spron battuto, anche se le critiche non mancano, tanto che nei giorni scorsi è intervenuto sul caso l’ex sindaco di Montefortino Lando Siliquini. Forti dubbi sono ora stati espressi anche da un altro ex primo cittadino, Riccardo Treggiari di Amandola. In ballo un maxi investimento per garantire l’approvvigionamento idrico in tutta la parte meridionale del Fermano e l’Ascolano.
Il via
Il primo cantiere riguarda il lago di Gerosa con i lavori nell’area Ponte Aso, nel Comune di Montefortino.
Il no
«Oltre la barricata - riprende - abbiamo trovato un fronte compatto da parte delle istituzioni - Regione, Provincia e Comuni multipartizan - determinate a portare a casa il risultato. Quel risultato che, in sintesi, significa poter prelevare 200 litri al secondo, fino ad un massimo annuo di 3 milioni di metri cubi di acqua, vale a dire due volte il contenuto del lago di San Ruffino, per dirottare il prezioso liquido dalla valle del Tenna alle… docce della riviera. Il tutto per una cifra pari a circa 20 milioni di euro che potevano essere utilizzati in miglior modo, vedi la sistemazione delle condotte della rete dell’acquedotto che, fisiologicamente, perde oltre il 30% del fluido trasportato. La Ciip fa sapere che l’acqua verrà prelevata solamente in caso di estrema necessità. Il problema nasce però dal fatto che la loro “necessità” coincide temporalmente con i periodi di magra del fiume che, già adesso, denuncia portate molto vicine al minimo deflusso vitale che rappresenta la soglia minima per la sopravvivenza del corso d’acqua».
L’opzione
«Sarebbe stato sufficiente, in emergenza, prelevare un piccolo surplus -a chiosa - dall’invaso di Gerosa che possiede la giusta inerzia per ammortizzare, senza danni, gli stessi prelievi. Che cosa succederà a lavori ultimati? Noi crediamo che, al di là delle rassicurazioni, la Ciip farà funzionare l’impianto a pieno regime, e non potrebbe essere altrimenti a fronte di un investimento di quella portata. Agricoltori, produttori di energia elettrica, cittadini più in generale che vivono il fiume, quindi indirettamente tutta la popolazione della vallata, soffriranno gli effetti negativi del prelievo sin da subito».