FERMO - Sarà la volta buona? La terza corsia dell’A14 torna con forza in agenda e la Regione organizza un primo incontro online con i sindaci del territorio, convocato dagli assessori agli Enti locali, Guido Castelli, e alle Infrastrutture, Francesco Baldelli.
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Sotto la lente il tratto da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto.
Dopo i vertici con Anas, ministero delle Infrastrutture e Società Autostrade, adesso si vuole scongiurare il rischio che accada come in passato, quando il contrasto tra istituzioni locali e nazionali ha frenato i progetti. Basti ricordare il no di Fermo e Porto San Giorgio e il conseguente stop della terza corsia a Porto Sant’Elpidio, dove il casello dovrebbe anche rappresentare il punto di partenza per la futura Faleriense, più larga e moderna, collegando non solo la costa ma anche la costa con l’interno. «Vogliamo stabilire una procedura di coinvolgimento preventivo - commenta Castelli - per avviare un confronto con Società Autostrade che si è detta disponibile ad affrontare la realizzazione della terza corsia. Dobbiamo essere coesi per portare concretezza sui tavoli romani, c’è bisogno di un impegno espresso e concreto da subito».
«Stiamo investendo - ribadisce Baldelli - sulle infrastrutture, e per la prima volta dopo dieci anni, tornano dei fondi per la progettazione. La terza corsia è una necessità per superare il gap infrastrutturale nei territori di Fermo e Ascoli e con questo incontro lanciamo un dibattito per ascoltare le esigenze e impostare le soluzioni. Riteniamo fondamentale, oltre a migliorare i collegamenti lungo la costa, anche completare la Mezzina da Casette d’Ete fino all’Ascoli-Mare e la realizzazione della Pedemontana da Sforzacosta ad Amandola, Comunanza e Ascoli. Stiamo approntando uno studio di fattibilità che coinvolga il tracciato da Offida fino a Campiglione, dove è in costruzione l’ospedale».
I sindaci hanno ricordato che esiste già una progettazione di Società Autostrade fino a Pedaso. Un tracciato cantierabile, tanto che lo stesso Baldelli ricorda che la progettazione esistente è una buona base, da adeguare alla norma vigente e che va riproposta in un prossimo tavolo tecnico con Ministero e Società Autostrade. «I problemi maggiori - chiosa - sono fra Pedaso e San Benedetto».