Calzature, stop alle critiche. La Cna Fermo replica allo studio dei commercialisti: «Le piccole imprese hanno fatto la storia ma ora servono aiuti veri»

Calzature, stop alle critiche. La Cna Fermo replica allo studio dei commercialisti
Calzature, stop alle critiche. La Cna Fermo replica allo studio dei commercialisti
di Massimiliano Viti
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Sabato 3 Febbraio 2024, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 11:44

FERMO Gli imprenditori calzaturieri ce la stanno mettendo tutta per avere maggiore competitività sul mercato. E se la dimensione aziendale rappresenta un limite, è pur vero che «l’intero settore oggi va sostenuto e tutelato con cassa integrazione aggiuntiva, politiche del credito dedicate, crediti d’imposta per la formazione delle nuove leve necessarie per sostituire quelle passate ai grandi brand». Lo afferma Cna Fermo, che interviene nel dibattito innescato dal documento intitolato “Le imprese del comparto calzaturiero. Trend di mercato e spunti di riflessione per un modello di analisi della gestione aziendale” rilasciato dal Consiglio e dalla Fondazione nazionale dei commercialisti. 

Le dichiarazioni

Documento che, insieme alle dichiarazioni di Eliana Quintili, ex presidente dell’Ordine dei commercialisti e co-autrice dello studio in questione, ha portato alla luce alcuni errori strategici commessi dagli imprenditori. Nel abbiamo riferito nei giorni scorsi. «Seppure condivisibile l’analisi di alcuni aspetti critici che caratterizzano storicamente il settore calzaturiero e il distretto fermano-maceratese, oltre al fatto che sarebbero state più lungimiranti scelte differenti, come associazione di categoria impegnata nella rappresentanza delle piccole e medie aziende artigiane sul territorio e a livello nazionale, non possiamo non rilevare delle letture quantomeno ingenerose della figura degli imprenditori» si legge nel documento inviato dalla Cna di Fermo (Andrea Caranfa è il direttore generale e Alessandro Migliore il responsabile di Federmoda Marche). Secondo l’associazione, il comparto delle calzature «è impegnato da tempo in vero e proprio “cambio di pelle” e sta cercando di realizzare quella maturazione culturale che permetterebbe maggiore competitività sul mercato». Cna Fermo ricorda come enti e istituzioni abbiano messo in campo numerosi strumenti per facilitare le aziende ad effettuare tale necessario cambiamento «e stanno accompagnando le imprese nel percorso di rivoluzione che chi ha le carte in regola può e deve intraprendere». Cna si sofferma, ovviamente, anche sulla ridotta dimensione delle imprese del comparto. Indicato, non solo dai commercialisti, come un limite allo sviluppo in un momento in cui le aziende sono chiamate ad investire in più aree: digitalizzazione, formazione, sostenibilità, ecc. L’associazione ricorda che le piccole imprese hanno contribuito in maniera determinante a fare la storia della scarpa marchigiana. Formando quella «filiera che va tutelata e preservata».

La fase

Oltre al difficile contesto attuale, gli imprenditori si trovano ad affrontare le difficoltà del ricambio generazionale delle maestranze. «Di concerto con le altre associazioni – scrive Cna Fermo - abbiamo intessuto un proficuo rapporto con il sistema scolastico, che oggi ci permette di portare gli studenti, già molto prima del diploma, nelle migliori aziende del distretto, potendo contare su progetti e percorsi formativi finanziati. E gli imprenditori sono consapevoli come la manodopera più giovane possa essere foriera di contributi innovativi per lo sviluppo dell’impresa stessa».