Marche, il brindisi va bene, ma fatelo con donne e giovani

Marche, il brindisi va bene, ma fatelo con donne e giovani

di Edoardo Danieli
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Venerdì 28 Aprile 2023, 07:27

Quante Marche in questa foto. Lo scatto di Maurizio Rillo è stato diffuso dall’Ufficio stampa della Regione Marche in occasione del Vinitaly. Il vino non c’entra in questa riflessione, come non c’entra la politica, quello che segue è un semplice pensiero scaturito dall’arrivo di una mail in redazione. Succede anche questo nelle redazioni dei giornali: si pensa. Anche perché la narrazione del reale, con la tracimazione dei social in ogni costruzione di senso, si è trasferita dalle parole proprio all’immagine. Perché tante Marche in questa foto? C’è un gruppo che brinda al successo: che cosa colpisce? Sono tutti maschi, di mezz’età, abito di ordinanza per lo più grigio, poca fantasia nelle cravatte. Sorridono e sono felici, ne hanno ovviamente ragione dal momento che la partecipazione delle aziende marchigiane alla grande fiera di Verona, che hanno voluto e contribuito a realizzare, è stata un grande successo. Anche a sinistra c’è un gruppo altrettanto importante, di chi concorre ogni giorno con la propria opera alla realizzazione del brindisi e che pure non ha il bicchiere in mano. Balza all’occhio la componente di genere: sì, proprio così, sono tutte donne. Professionalizzate, assolutamente capaci, così intelligenti da non prendersela se vengono escluse dal brindisi: un’assenza che comunque testimonia un valore diverso.

Vogliamo dire inferiore? Diciamolo. Infine, in secondo piano, l’unico giovane, ovviamente cameriere. Anche qui una plastica rappresentazione di quello che molti commentatori stanno evidenziando: questa regione non è attrattiva per chi ha meno di 30 anni. I giovani sono persone destinate a lavori di seconda fila, con remunerazioni basse, certamente nel rispetto della legge ma altrettanto certamente del tutto insufficienti a costruire un’esistenza dignitosa. Ecco allora che questa foto diventa un paradigma di due percorsi da intraprendere per tentare un approccio diverso alla traiettoria delle Marche. La prima è la valorizzazione della figura femminile: come spesso accade quando un tema entra così sovente nei convegni significa che sta fuori dalla pratica quotidiana. Benissimo parlarne, meglio fare anche. Il secondo aspetto riguarda l’ineludibile necessità di creare un ambiente - questo è il grande insegnamento della rete - in cui le energie dei giovani non siano costrette a incanalarsi solo dove dicono le aziende, talora con la complicità delle Università, e in ruoli subalterni ma possano concorrere a determinare un futuro di brindisi partecipati e aperti a tutti. Cin cin.

*Giornalista e caporedattore del Corriere Adriatico

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