Nuovo ospedale nel Piceno, ma nasce già dimezzato

Nuovo ospedale nel Piceno, ma nasce già dimezzato

di Mario Paci
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Sabato 29 Luglio 2023, 01:25

Le due più grandi sventure nella vita sono una cattiva salute (e quindi una mediocre sanità) e una cattiva coscienza. Da oramai trenta anni a questa parte il Sud delle Marche, zona di confine con il competitivo Abruzzo, si interroga su quale modello sanitario possa compensare la disparità di trattamento con altre realtà della regione più attrezzate per risorse economiche e professionali. A lungo si è discusso di un ospedale unico da costruire nella Vallata del Tronto, precisamente fra Spinetoli e Colli del Tronto, ma il progetto è stato cannoneggiato e definitivamente affondato per logiche di campanile di Ascoli e San Benedetto.

Eppure mancano servizi e attrezzature tecnologicamente all’avanguardia ma vuoi mettere avere l’ospedale sotto casa? Poi però quando ci sono malattie gravi da affrontare ci si rivolge altrove arrecando disagi al malato e ai suoi familiari. Ma questa è un’altra storia. Ora che l’ospedale unico è definitivamente archiviato, dal cilindro della Regione Marche sbuca fuori un altro ardito progetto: costruire un nuovo ospedale (ma non unico) a San Benedetto del Tronto in zona Ragnola spostandolo dalla statale Adriatica investendo la somma di cento milioni di euro. Che dire? Chapeau. Finalmente una struttura sanitaria moderna, tecnologicamente avanzata, magari con il potenziamento del numero di medici e operatori sanitari. Un ospedale in grado di offrire nuovi servizi sanitari, a lungo accarezzati in questi anni e propalati dalla classe politica di qualsiasi colore, ma rimasti impressi solo nell’agenda della propaganda.

Quali? Ad esempio, in proiezione futura, la chirurgia vascolare, la neurochirurgia, la Pet, anche semplicemente un reparto di malattie infettive che in provincia nemmeno esiste (pazienti dirottati al Murri di Fermo) solo per citarne alcuni che altri ospedali marchigiani vantano da anni. E poi come non compiacersi di un finanziamento di cento milioni di euro che rilancerebbe la sanità picena alla grande? Finalmente l’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto e il Mazzoni di Ascoli dunque saranno due fiori all’occhiello della sanità picena e non due mezzi ospedali come attualmente sono stati ridotti da una sciagurata politica di tagli alla sanità.

Una storia a lieto fine? Questa è la faccia della medaglia che si vuole fare vedere ma c’è il rischio che la realtà sia molto differente. Rispondendo a un’interrogazione di poche settimane in consiglio regionale gli uffici tecnici hanno relazionato che «sono in corso di reperimento i fondi necessari ad avviare la progettazione».

Ad oggi quindi non ci sarebbero neppure i soldi per la progettazione preliminare, figuriamoci i presunti cento milioni di euro (forse anche pochi per un nuovo nosocomio) per la costruzione dell’ospedale. Anche stavolta i soldi si troveranno la prossima volta? Ma volendo credere sulla buona fede e sull’impegno dei nostri governanti ci possiamo consolare che almeno fra dieci anni (i tempi standard di costruzione e ultimazione di un ospedale) potremo contare su eccellenze e specializzazioni all’avanguardia.

Purtroppo, però, nel progetto presentato pochi giorni fa al municipio di San Benedetto del Tronto i reparti previsti sarebbero 14 da condividere con Ascoli: ovvero quelli attuali, salvo che non ci sia stata qualche amnesia durante l’illustrazione. E come verranno distribuiti questi reparti ospedalieri fra Ascoli e San Benedetto che continuano a contendersi le briciole litigando fra di loro? Non si sa. Le cortine fumogene sono tante. Insomma c’è il sospetto che di due ospedali continueremo ad avere due mezzi ospedali «ma di primo livello su due plessi». «Se vuoi avere successo a questo mondo, prometti tutto e non mantenere nulla» diceva Napoleone. Ma per ogni promessa poi c’è un prezzo da pagare.

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