Superbonus, Imu, mutui, affitti brevi: cosa cambia per la casa con la Manovra. Tutte le novità

Alcuni bonus saltano, altri vengono depotenziati. Ecco come cambiano le agevolazioni per gli immobili

Superbonus, Imu, mutui, affitti brevi: cosa cambia per la casa con la Manovra. Tutte le novità
Superbonus, Imu, mutui, affitti brevi: cosa cambia per la casa con la Manovra. Tutte le novità
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Lunedì 6 Novembre 2023, 16:49

Cosa cambia per chi deve chiedere un mutuo? E quali sono i bonus a disposizione? E chi affitta casa ora come deve muoversi? Sono solo alcune delle domande che trovano risposta nella manovra, tra alcuni che saltano (come quello per le case green) e quelli che vengono depotenziali, come il bonus mobili. Cambiano invece i contorni del Superbonus, vera battaglia del centrodestra sul tema della casa. Prorogate fino a dicembre le agevolazioni per i mutui prima casa per i giovani. 

Cedolare secca e affitti brevi, le novità

L'aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21% al 26% contenuto in manovra dovrebbe essere corretto nel decreto anticipi, attraverso un emendamento del governo per escludere il primo appartamento dall'incremento, e la misura dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio 2024. L'aumento al 26% dell'aliquota vale dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni, mentre per la prima rimane al 21%. Il Cin è il Codice di Identificazione Nazionale (CIN), obbligatorio per gli affitti brevi e per le offerte tramite le piattaforme informatiche. «Questo consentirà di tracciare meglio i proprietari che affittano case e di far emergere il sommerso».

La riforma del catasto

Al di fuori della legge di bilancio, c'è l’attesa riforma del catasto che, se non subirà ulteriori rallentamenti, dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2024. In linea generale si tratterà di una complessiva rivalutazione del parco immobiliare italiano, affiancata dall’introduzione di nuovi strumenti che serviranno ai singoli comuni e all’Agenzia delle entrate per individuare il corretto classamento degli edifici. Viene data per certa la rimodulazione dell’Imu e delle altre imposte catastali. Le tasse intestate ai proprietari saliranno in proporzione alla percentuale di crescita del valore dell’edificio.

Controlli sulle rendite catastali

L’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio), convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, ha previsto nuove disposizioni agevolative – Superbonus – in merito agli interventi in ambito di efficienza energetica, antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici, delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, nonché di abbattimento delle barriere architettoniche. Tali interventi potrebbero avere effetti positivi, oltre che sul valore di mercato delle unità immobiliari interessate, anche sulle loro capacità di reddito, con possibili ripercussioni sulla rendita catastale accertata negli atti del catasto dei fabbricati.

Al riguardo, ai sensi dell’articolo 20 del Regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652 (Accertamento generale dei fabbricati urbani, rivalutazione del relativo reddito e formazione del nuovo catasto edilizio urbano), gli intestatari catastali sono obbligati «… a denunciare, nei modi e nei termini da stabilirsi col regolamento, le variazioni nello stato e nel possesso dei rispettivi immobili, le quali comunque implichino mutuazioni ai sensi dell’art. 17».

In particolare, per ciò che concerne le variazioni nello stato, esse si riferiscono alle modifiche della consistenza e della categoria e della classe accertate in catasto. L’Agenzia delle entrate, nell’ambito delle sue attività istituzionali, esegue già in via ordinaria i controlli su tali denunce, secondo la disciplina di cui all’articolo 1, comma 3, del decreto del Ministro delle finanze 19 aprile 1994, n. 701, il quale dispone che “Tale rendita [ndr rendita proposta dal contribuente] rimane negli atti catastali come "rendita proposta" fino a quando l'ufficio non provvede con mezzi di accertamento informatici o tradizionali, anche a campione, e comunque entro dodici mesi dalla data di presentazione delle dichiarazioni di cui al comma 1, alla determinazione della rendita catastale definitiva. È facoltà dell'amministrazione finanziaria di verificare, ai sensi dell'articolo 4, comma 21, del decreto-legge 19 dicembre 1984, n. 853, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 1985, n. 17, le caratteristiche degli immobili oggetto delle dichiarazioni di cui al comma 1 ed eventualmente modificarne le risultanze censuarie iscritte in catasto”.

Salta bonus Iva case green

Introdotta con la scorsa manovra, la detrazione Irpef del 50% sull'Iva per l'acquisto di case di classe A e B non è rifinanziata e quindi, dopo appena un anno, nel 2024 è destinata a saltare. 


Giù il tetto del bonus mobili 

La manovra non mette mano all'agevolazione e quindi per la detrazione del 50% per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per arredare un immobile in ristrutturazione, in base alla normativa in vigore la spesa massima dal prossimo anno scenderà dagli attuali 8mila euro a 5mila.

Superbonus cala al 70%

In base al decalage già previsto, il Superbonus che quest'anno è al 90% nel 2024 calerà ulteriorimente al 70%. Rimane al 110% fino a fine 2023 solo per le unifamiliari e condomini con lavori avviati nel 2022. Gli altri incentivi per l'edilizia (bonus ristrutturazioni, ecobonus, bonus verde e bonus barriere architettoniche) sono già finanziati almeno per un altro anno e quindi proseguiranno. 

Mutui under 36 ancora per un anno

La manovra estende di un altro anno, fino al 31 dicembre 2024, le agevolazioni sui mutui prima casa per i giovani under36, con ulteriori risorse per 282 milioni. 

Salta bonus acqua

Il credito d'imposta del 50% delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio e mineralizzazione, introdotto nel 2021-22, e prorogato nel 2023, per razionalizzare l'uso dell'acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica, non compare in manovra e quindi si avvia a saltare nel 2024

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