Riscatto laurea 2024, tutte le novità: dai costi alle agevolazioni i calcoli (e i vantaggi)

L'Inps ha deciso di attivare lo strumento. Molte le novità anche per la versione agevolata

Riscatto della laurea per il 2024, c'è anche quella agevolata
Riscatto della laurea per il 2024, c'è anche quella agevolata
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Venerdì 12 Gennaio 2024, 16:17

Anche per il 2024 vale il principio secondo cui gli anni della laurea torneranno utili. L'Inps ha deciso di attivare anche per l'anno appena iniziato l’opzione di riscatto della laurea, uno strumento che consente di uscire prima dal lavoro incrementando la propria anzianità contributiva. Introdotto nel 1997, l'istituto del riscatto universitario considera nel conto solo la durata legale del corso di studi ed esclude pertanto gli anni fuori corso. Il periodo riscattabile va dal 1° novembre dell’anno di immatricolazione al 31 ottobre dell’ultimo anno di durata legale prevista dal corso stesso.

La legge dà la possibilità di riscattare una parte del titolo di studio fino al minimo necessario per raggiungere un determinato requisito contributivo a cui poi fare riferimento. Sono riscattabili tutti i diplomi di laurea triennale, magistrale, specialistica o a ciclo unico. Rientrano nell'opzione anche i dottorati di ricerca mentre restano fuori i master pubblici o privati. Mentre per quello che riguarda titoli di studio conseguiti all'estero, il ministero dell'Università ne riconosce solo alcuni che siano del tutto equiparabili con quelli conseguiti in Italia.

Come presentare la domanda

La domanda di riscatto può essere presentata da chi ha maturato almeno un contributo all'interno della gestione previdenziale di riferimento. L'unica eccezione quindi, sono gli inoccupati. La cifra da versare per riscattare il titolo di studio dipende dal periodo in cui è avvenuta la laurea e dal sistema di calcolo della pensione. Da qui, la data da dover ricordare come discriminante è il 1° gennaio 1996: prima di allora gli assegni venivano calcolati con il metodo retributivo, successivamente con quello contributivo. Se il periodo da riscattare cade nel sistema retributivo, ovvero fino al 31 dicembre 1995, oppure fino al 31 dicembre 2011 con almeno 18 anni di contribuzione maturati prima del 1996, la cifra da versare si stima attraverso il metodo della riserva matematica. In questo caso quindi l'onere viene quantificato sulla base del beneficio pensionistico che può derivare dal riscatto stesso.

Le simulazioni

Il metodo "a percentuale" invece, trova applicazione nel caso in cui il periodo di studio rientri nel sistema pensionistico contributivo, ovvero dopo il 1° gennaio 1996.

La cifra viene calcolata applicando l’aliquota della contribuzione indennità vecchiaia e superstiti (Ivs) alla retribuzione avuta nei 12 mesi precedenti la data di domanda del riscatto. Nel 2024 l'aliquota è pari al 33%, a cui si aggiunge l'1% oltre la prima fascia di retribuzione pensionabile.

 

Le differenze

Per chi ha studiato dopo il 1995, dal 2019 è attiva l'opzione del riscatto agevolato che prevede un costo fisso e inferiore. Chi ha studiato prima del 1996 invece, deve in previsione, optare per il metodo di calcolo contributivo. Nel 2023 l'onere ammontava a 5,7mila euro per ogni anno di riscatto agevolato, mentre per il 2024 si attende acora la definizione da parte dell'Inps. La cifra in questo caso è lo stessa anche per gli inoccupati privi di rapporti di lavoro precedenti. E' vero che il riscatto agevolato comporta costi inferiori ma porta con se anche il rischio di assegni decurtati del 20-30% per effetto del metodo contributivo di calcolo della pensione. Inoltre, il massimale contributivo annuo vede l'applicazione di un tetto massimo di retribuzione annua sul quale viene aggiunta poi la contribuzione dal datore di lavoro: per il 2024 la soglia è di 119.650 euro.


A prescindere dalla modalità, la cifra da versare per il riscatto della laurea può essere spalmata fino a 120 rate a patto che vengano corrisposte prima di andare in pensione. L'unica eccezione riguarda i dipendenti pubblici che possono rateizzare la cifra anche una volta usciti dal lavoro tramite l'applicazione di trattenute mensili. In secondo luogo il riscatto della laurea può essere deducibile anche tramite le tasse, utilizzando una norma che abbatte il reddito imponibile.

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