Pensioni, Quota 104 con penalizzazioni: taglio del 4% sull'assegno. Quanto si perde? Calcoli e simulazioni

La quota retributiva sarebbe penalizzata di circa il 12%

Pensioni, Quota 104 con penalizzazioni: taglio del 4% sull'assegno. Quanto si perde? Calcoli e simulazioni
Pensioni, Quota 104 con penalizzazioni: taglio del 4% sull'assegno. Quanto si perde? Calcoli e simulazioni
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Mercoledì 25 Ottobre 2023, 17:57

Quota 104, chi deciderà di andare in pensione nel 2024 uscendo a 63 anni (con almeno 41 di contributi) avrà una penalizzazione dell'assegno di circa il 4%. Nel concreto: con una pensione da 2.500 lordi al mese si perderebbero circa 100 euro. È quanto emerge da calcoli basati sulla bozza della manovra secondo la quale è prevista una riduzione della quota retributiva basata sul rapporto tra il coefficiente di trasformazione per l'età di uscita e quello dell'età di vecchiaia. La quota retributiva sarebbe penalizzata di circa il 12%. Essendo questa circa un terzo della pensione complessiva l'importo totale sarebbe ridotto del 4%. Andare in pensione anticipata quindi sarà più difficile e forse sconveniente. Rimane comunque una certa diversificazione a seconda delle categorie dei lavoratori, ma i requisiti sono sempre più stringenti. Ecco una scheda con le principali novità.

 

 

Quota 104 con penalizzazioni

Si potrà andare in pensione anticipata più tardi, con almeno 63 anni di età (erano 62 nel 2023) e 41 anni di contributi e in più con una riduzione dell'importo relativo alla quota retributiva. Si allungano le finestre per uscire una volta raggiunti i requisiti, da tre a sei mesi per il privato e da sei a nove mesi per il pubblico.

 

Pensioni anticipate, la stretta

Dal 2025 potrebbero non bastare più 42 anni e 10 mesi di contributi oltre ai tre mesi di finestra mobile per l'accesso alla pensione anticipata indipendentemente dall'età (41 anni e 10 mesi per le donne. Anticipato dalla fine del 2026 alla fine del 2024 il periodo nel quale non sono previsti adeguamenti alla speranza di vita.

 

Pensioni minime

Per i lavoratori in regime contributivo sale l'importo minimo maturato necessario per poter accedere alla pensione tre anni prima dell'età di vecchiaia.

La soglia, a fronte di almeno 20 anni di contributi versati, sale da 2,8 a 3,3 volte l'assegno sociale. In pratica, secondo i valori riferiti al 2023 da 1.409 euro a 1.660.

 

Ape sociale e Opzione donna

L'ammortizzatore scatterà a 63 anni e cinque mesi, non più a 63 anni secchi. Stanziati per il prossimo anno 85 milioni, che salgono a 168 milioni nel 2025. La misura è riservata alle lavoratrici con 35 anni di contributi entro il 2023 e 61 anni di età (non più 60), requisito ridotto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due. Le categorie interessate restano quelle di disoccupate, caregiver o invalide almeno al 74%.

 

Rivalutazione e vuoti contributivi

Adeguamento pieno all'inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo, sotto cioè 2.000 euro circa, al 90% (dal precedente 85%) per quelle tra 4 e 5 volte il minimo, e al 22% (con un taglio rispetto al 32% delle norme in vigore quest'anno) per quelle più alte, ovvero sopra 10 volte il minimo, pari a circa 5.000 euro al mese. Nel 2024 e 2025, i lavoratori in regime contributivo potranno riscattare i vuoti contributivi per un massimo di 5 anni anche non continuativi, adeguandoli ai periodi di lavoro. I versamenti potranno essere effettuati in un'unica soluzione o in massimo 120 rate mensili, ciascuna di importo non inferiore a 30 euro.

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