Gli operai protestano davanti alle banche
"Vergogna, siamo noi l'economia reale"

Gli operai protestano davanti alle banche "Vergogna, siamo noi l'economia reale"
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Venerdì 25 Ottobre 2013, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 11:02

ANCONA - Sono partiti in 150 da Fabriano, a bordo di una quarantina di auto, e si dirigono in corteo lungo la SS76 ad Ancona, per manifestare davanti alla sede centrale di Unicredit.

Sono gli operai della ex Antonio Merloni che rischiano di restare senza posto di lavoro dopo che il Tribunale di Ancona ha annullato la vendita dell’azienda elettrodomestica alla J.P. di Giovanni Porcarelli. I giudici hanno accolto il ricorso di un pool di banche crediti della Antonio Merloni, capitanato da Unicredit.

“Vergogna, vergogna!...”.

Lo slogan gridato dagli operai davanti alle sedi di Bankitalia e Unicredit ad Ancona. La protesta è proseguita davanti all’Inps, che ha bloccato l'erogazione della cassa integrazione. Fra i cartelli, uno recita: “Unicredit: senza lavoro e imprese, vergogna”.

I lavoratori in corteo, ci sono anche i rappresentanti sindacali di Fiom, Fim e Uilm, hanno creato un cordone davanti all’ingresso dell’Unicredit di piazza Roma per impedire ai clienti di entrare in banca, e procurare così “un danno” all’istituto capofila del pool di banche creditrici della Antonio Merloni che nel settembre scorso ha ottenuto dal Tribunale di Ancona l’annullamento della cessione alla J. P.-Qs Group. I manifestanti hanno strappato simbolicamente fotocopie di bancomat.

Secondo i giudici, i tre stabilimenti Merloni di Fabriano e Nocera Umbra sarebbero stati venduti dai commissari straordinari del ministero dello Sviluppo economico ad un quinto del valore reale dell’azienda, 12 milioni contro 54, violando l'interesse dei creditori bancari: Mps Gestione Crediti Banca spa, Unicredit Management Bank, Banca delle Marche, Banca Popolare di Ancona, Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana, Banca Cr di Firenze, Banca dell’Adriatico.

Davanti alla sede dell’Inps, il direttore provinciale Inps, Francesco Ricci, è sceso in strada per parlare con operai e sindacalisti: la sentenza di annullamento della cessione emessa dal Tribunale, ha spiegato, ha creato una situazione di incertezza, ma le pratiche per gli assegni di cassa integrazione per ristrutturazione “ora sono pronte. Sono state trasmesse alla Direzione generale a Roma, che entro pochi giorni dovrebbe dare il via libera ai pagamenti”.

Fischi e slogan “Vergogna, vergogna” sono risuonati anche al passaggio del corteo davanti alla filiale della Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana (Gruppo Veneto Banca), fra i gruppi che vantano i crediti più consistenti nei confronti della Antonio Merloni. Alla manifestazione partecipano i segretari della Fiom Fabrizio Bassotti, della Fim Andrea Cocco e della Uilm Vincenzo Gentilucci.

Il presidio dei lavoratori dell’ex Antonio Merloni sotto l’Inps di Ancona, in corso da stamattina, proseguirà, con altre tute blu in partenza da Fabriano, finchè da Roma (Direzione generale dell’istituto e ministero del Lavoro) non giungeranno notizie certe sul via libera al pagamento della mensilità di cassa integrazione di settembre.

Lo hanno annunciato Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, in contatto costante con il direttore provinciale dell’Inps Francesco Ricci. L'obiettivo è dare agli operai, esasperati per il mancato pagamento, garanzie concrete sullo sblocco della controversia. Negli uffici di Ancona, dicono i sindacalisti, "è tutto pronto per erogare gli assegni subito, appena arriverà l'autorizzazione da Roma".

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