Trova bimbo smarrito, credono che voglia
rapirlo: studentessa 23enne in manette

La caserma dei carabinieri ad Azzano Decimo (archivio)
La caserma dei carabinieri ad Azzano Decimo (archivio)
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Martedì 27 Settembre 2011, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 17:57
PORDENONE - (c.a.) Azzano, domenica pomeriggio. La Festa delle associazioni ha calamitato centinaia di persone. C’ anche una giovane di 23 anni, volontaria di Associazzano, studentessa universitaria che ha deciso di diventare assistente sociale. In pochi minuti sarà la protagonista di un equivoco che le farà passare la notte nella caserma dei carabinieri, in arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.



Tutto comincia verso le 16.30, quando un bimbo straniero di tre anni le si aggrappa a una gamba e non vuol saperne di staccarsi. Lei riesce a prenderlo in braccio, capisce che si è perso. Ma quando la nonna del bimbo (una donna dell’Est) la raggiunge e cerca di farsi consegnare il piccolo, cominciano i guai. «È mio», insiste la sconosciuta. La studentessa è perplessa: «Come faccio a sapere che sei la nonna?». Ne seguirà un diverbio molto animato. La nonna e la mamma del piccolo si convincono che si tratta di un tentativo di rapimento. Qualcuno chiama i carabinieri e la ventitrenne viene accompagnata in caserma e sottoposta a una serie di domande. L’equivoco viene chiarito, ma nel frattempo la situazione degenera e la ragazza fa resistenza colpendo uno dei carabinieri al ginocchio con un calcio, contusione da tre giorni di prognosi che vale l’arresto.



Ieri la ragazza - difesa dagli avvocati Andrea Cabibbo e Daniela Facca - è arrivata in Tribunale poco dopo le 13. Alle 14.30 avrebbe avuto l’ultimo esame prima della laurea. Il giudice Rodolfo Piccin ha convalidato l’arresto e scarcerato la giovane, che ha patteggiato 3 mesi con la sospensione della pena, un modo per evitare che l’episodio finisse nel suo casellario giudiziale e le pregiudicasse il futuro da assistente sociale. L’esame? Saltato. Era sotto choc per poterlo sostenere. Rinviata, dunque, anche la laurea.
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