Scioperi e cortei, un venerdì nero
Rischio ultrà e frange violente

Scioperi e cortei, un venerdì nero Rischio ultrà e frange violente
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Venerdì 14 Novembre 2014, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 10:24
ROMA - Si profila un venerdì a rischio caos a Roma per cortei, manifestazioni e scioperi.



I sindacati di base, Cobas, Cub, Usi e Adl Cobas hanno indetto «uno sciopero generale e sociale» del lavoro pubblico e privato per protestare contro le politiche del governo Renzi e dell'Unione europea, in particolare contro il Jobs act, la legge di stabilità e il piano di riforma della scuola. I sindacati hanno previsto cortei e manifestazioni in diverse città italiane. Alle manifestazioni si uniranno gli studenti che hanno indetto sempre per domani «uno sciopero studentesco dentro lo sciopero sociale». A Roma a rischio bus e metro.



Molti i cortei e le manifestazioni previste in giornata nella capitale ma a preoccupare è soprattutto il corteo che partirà, intorno alle 9, da piazza della Repubblica e arriverà in piazza Vittorio. In piazza si daranno appuntamento studenti, precari, movimenti, migranti, sindacati di base, ma si temono infiltrazioni di frange estreme. A soffrire, come sempre, saranno la viabilità e i trasporti.



Il percorso. La manifestazione, indetta dalle Camere del lavoro Autonomo e Precario, Cub e Acrobax, sfilerà lungo via Emanuele Orlando, via Barbieri, via Cernaia, piazza delle Finanze, via Volturno, via Solferino, piazza Indipendenza, via San Martino della Battaglia, viale Castro Pretorio, viale dell’Università, viale Regina Elena, piazzale del Verano, via Tiburtina, via dei Reti, via dello Scalo San Lorenzo, piazza di Porta Maggiore, via Principe Eugenio.



Oltre al corteo dei sindacati di base, l'altro corteo della mattinata - studenti delle scuole superiori e universitari - parte alle 9,30 dalla Piramide Cestia. La manifestazione andrà a raggiungere a Porta Maggiore quella dei sindacati. Annunciata la presenza di diversi centri sociali. I partecipanti, secondo le stime, circa cinquemila. Problemi alla circolazione nella zona dell’Ostiense, alla fine della Colombo e anche vicino alle Terme di Caracalla. I dimostranti dovrebbero transitare lungo il percorso tra le dieci e l’una. Il concentramento a Porta Maggiore, con tutta probabilità, porterà alla paralisi di via dello Scalo di San Lorenzo fino al Verano.



Le altre proteste. Oltre alle due manifestazioni principali ce ne saranno un'altra decina oggi a Roma. I ricercatori si sono dati appuntamento al ministero della Pubblica amministrazione, alcuni migranti si ritrovano dalle 14 davanti alla Camera, alle 15 sit-in di fronte al Ministero dell’Istruzione a Trastevere e alle 17,30 a Cinecittà ecco la protesta dei lavoratori del policlinico di Tor Vergata. Alle 18,30 presidio all’Auchan di Casal Bertone con corteo fino al Pigneto. Di fatto l’intera città verrà toccata dalla protesta del mondo del lavoro.



Cortei anche sabato con la marcia delle periferie con corteo da Santa Maria Maggiore a piazza Venezia - contro il degrado, Tor Sapienza in testa. Il corteo indetto dai comitati di quartiere contro «degrado, criminalità, immigrazione incontrollata, campi rom fuori controllo e roghi tossici di diossina». La manifestazione partirà intorno alle 10.30 da piazza dell'Esquilino.



Le analisi di forze dell'ordine e intelligence concordano nel definire a rischio la situazione, soprattutto per le manifestazioni di domani: non ci sono solo il centinaio di vertenze lavorative che minacciano di sfociare in problemi di ordine pubblico, come è accaduto nel caso dell'Ast di Terni. Pericolo infiltrazioni violenti. Una serie di altri soggetti è in fibrillazione, dagli studenti agli antagonisti, dai movimenti per la casa ai gruppi più legati al territorio, No Tav in testa.



Rischio ultrà. L'intelligence teme, inoltre, che alle manifestazioni possano aggregarsi come in passato, gruppi di ultrà delle curve più violente. La linea del ministro Angelino Alfano ribadita nei giorni scorsi ai leader sindacali, è quella della «massima disponibilità al dialogo» per garantire a tutti il diritto di manifestare, ma nello stesso tempo, «massima fermezza» per assicurare il rispetto della legalità.



A Milano si terrà invece la manifestazione principale della Fiom con un corteo che partirà alle 9,30 da Porta Venezia e finirà in Piazza Duomo con i comizi del segretario Maurizio Landini e del segretario generale della Cgil Susanna Camusso.
Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ha proclamato sempre per venerdì il suo sciopero generale nelle fabbriche del Centro-Nord cioè nelle regioni Val D'Aosta, Trentino, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Toscana.




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