Ritrovato il neonato rapito in ospedale:
arrestate un'infermiera e la figlia

Il piccolo Luca Cioffi
Il piccolo Luca Cioffi
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Lunedì 7 Giugno 2010, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:31

ROMA (8 giugno) - Luca Cioffi, il neonato rapito nel pomeriggio di luned a Nocera Inferiore, stato ritrovato nella notte dagli agenti della squadra mobile di Salerno e del servizio operativo centrale della polizia. «Grazie a tutti, grazie a tutti», ha esultato Fabio Cioffi, il papà di Luca, mentre fuori dall'ospedale di Nocera Inferiore la folla applaudiva alla notizia del ritrovamento del bambino.

Il neonato è stato ritrovato nell'abitazione di una infermiera, al civico 10 di via Arturo Petrosini, a Nocera. La donna si chiama Annarita Bonocore, ha 42 anni, è infermiera dell'ospedale Cardarelli di Napoli; aveva preso un periodo di congedo di 10 giorni dal suo lavoro al pronto soccorso. Gli uomimi della squadra mobile di Salerno e dello Sco hanno fatto irruzione nel suo appartamento, al settimo piano di un edificio, e hanno salvato il bambino. La donna, che avrebbe problemi psicologici, ha due figli: una ragazza di 20 anni anni e una di 11. La donna, subito dopo il blitz della squadra mobile e dello Sco, è stata portata al commissariato di Nocera Inferiore.

Anche la figlia ventenne di Annarita Buonocore è in stato di fermo nel commissariato di Nocera per concorso nel reato. La donna era separata e viveva con le sue due figlie. Ancora ignoti i motivi che avrebbero spinto la donna a sequestrare il neonato.

L'applauso della folla. Il piccolo Luca è stato riportato con un'ambulanza nello stesso ospedale da dove era stato rapito nel pomeriggio. Ad accoglierlo una folla festosa, che ha fatto un grandissimo applauso anche alle forze dell'ordine e poi ha comincato a gridare «Luca, Luca, Luca».

«Stamattina ho avuto la gioia di diventare padre per la seconda volta; ora a mezzanotte e un quarto mi sento se avessi avuto un terzo figlio», ha detto il padre del neonato dopo il ritrovamento.

«Ha agito da sola in ospedale la rapitrice del neonato, ma stiamo verificando altre situazioni», eventuali coinvolgimenti di altre persone, ha detto il questore di Salerno, Vincenzo Roca. La donna «aveva esperienza in materia sanitaria - ha aggiunto - e questo era chiaro da come si è comportata nella stanza della mamma. Una serie di dettagli ci hanno fatto capire che sapeva muoversi in un reparto maternita». Il questore ha sottolineato il valore della sinergia tra tutte le forze dell'ordine messe in campo nel corso delle ricerche e l'importanza dell'intuizione avuta sulla pista giusta. «Abbiamo ottenuto un risultato in pochissimo tempo».

«Avevamo una traccia precisa e abbiamo seguito una sola pista. La donna fermata ha una sofferenza psicologica e il bimbo è stato ritrovato in una casa di Nocera Inferiore in ottime condizioni - ha detto il questore - 'Ha accudito bene il neonato rapito, aveva anche del latte in polvere da dargli. Del resto la donna aveva esperienza anche come madre di due figli».

«Me l'hanno consegnato per accudirlo». È una delle poche frasi che avrebbe pronunciato Annarita Bonocore agli inquirenti che la interrogano in commissariato diretti dal procuratore di Nocera Giancarlo Russo. Una versione a cui gli inquirenti non credono e per questo sono in corso una serie di accertamenti, finalizzati ad individuare eventuali complici o comunque responsabilità di altre persone che potrebbero aver aiutato la donna. La figlia ventenne della donna, fermata insieme alla madre, potrebbe essere rimessa in libertà già nelle prossime ore.

È stato un medico dell'ospedale Umberto I di Nocera a consentire alla polizia di arrivare ad Annarita Bonocore. L'uomo conosceva la donna e stava uscendo dall'ospedale quando l'ha incrociata, con un bambino in braccio. Al momento non ha fatto caso alla cosa ma quando è stato diffuso l'identikit ha riconosciuto nell'immagine la Bonocore. A quel punto il medico ha avvertito la polizia, che ha mostrato una foto della donna alla madre di Luca, la quale ha riconosciuto l'infermiera. Venti minuti dopo il ricoscimento è scattato il blitz degli uomini della squadra mobile e del Servizio operativo centrale. Nell'appartamento gli agenti hanno subito immobilizzato la donna e hanno trovato il bambino in un lettino.

Il rapimento. Il piccolo Luca, un bambino nato da sole tre ore con un parto cesareo nell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore è stato rapito intorno alle 13 da una donna vestita da infermiera, che ha portato via il piccolo in una culla dalla stanza della puerpera. La macchina delle ricerche è scattata in ritardo. In serata è stato diffuso un identikit. Una telefonata a “Chi l'ha visto?” avrebbe segnalato il riconoscimento della rapitrice in un'infermiera di Salerno.

Il fatto è avvenuto intorno alle 14, ed è stato considerato inizialmente del tutto normale: la donna si è presentata infatti come un'infermiera. Il padre, Fabio Cioffi, 39 anni, è un sottufficiale dell'Esercito in missione in Libano da aprile (in precedenza era stato in Kosovo e in Afghanistan); la madre Annalisa Fortunato, 35 anni, è una ragioniera di Nocera Inferiore. Il maresciallo Cioffi era rientrato in licenza per la nascita del secondogenito. Al momento del rapimento era a casa con la primogenita di due anni.

«Signora stia tranquilla, lo porto al nido». La donna è entrata nella stanza dicendo alla madre di Luca che il bambino doveva essere portato al nido per una piccola medicazione. Con la mamma, la donna infermiera avrebbe anche scambiato alcune parole, controllandole la flebo, prima di allontarsi con la culla. Della scomparsa di Luca si sarebbe accorta un'infermiera che dopo circa una mezzora avrebbe notato la culla, vuota, appoggiata al muro del corridoio, nei pressi della stanza. A quel punto è scattato l'allarme e sono iniziati i controlli a tappeto in tutto l'ospedale: un tempo sufficiente per allontarsi in tutta tranquillità.

«Aveva il bambino avvolto in uno scialle, mi ha chiesto dov'era il pronto soccorso e poi è scappata». Così una donna seduta al primo piano, all'esterno del reparto di rianimazione, ha raccontato a Metropolis Tg di aver dato indicazione a una donna vestita da infermiera verso le 13,15.

Gli investigatori hanno interrogato medici, infermieri e pazienti, inizialmente senza esito. Tra le province di Napoli e Salerno è scattata una gigantesca caccia. La polizia ha controllato tutte le auto uscite dai parcheggi dell'ospedale, verificando i portabagagli. Numerosi posti di blocco sono stati istituiti in un'ampia zona.

Dopo l'appello del padre e la diffusione dell'identikit, una coppia ha segnalato a “Chi l'ha visto?” una donna. Chi ha effettuato la segnalazione ha sostenuto di aver riconosciuto nella donna ritratta nell'identikit divulgato dagli inquirenti attraverso i media una infermiera. Sono subito scattate le verifiche. Poi a tarda notte il ritrovamento e l'esultanza del papà.

Due foto del piccolo Luca sono state pubblicate sul sito di Chi l'ha visto?