Burundi, violentate e uccise tre suore
italiane. Mogherini: "Grande dolore"

Burundi, violentate e uccise tre suore italiane. Mogherini: "Grande dolore"
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Lunedì 8 Settembre 2014, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 17:54

PARMA - Tre missionarie saveriane sono state uccise e violentate in Burundi nella loro missione di Kamenge. Lo ha annunciato la Diocesi di Parma sul proprio sito Web. Le prime due vittime, suor Olga Raschietti e suor Lucia Pulici, sarebbero morte in «circostanze ancora oscure: sembra che il loro omicidio sia il tragico esito di una rapina da parte di una persona squilibrata».

Le tre suore italiane sarebbero state sgozzate: è quanto ha detto all'Afp un alto funzionario della polizia locale che ha voluto conservare l'anonimato. Il sindaco di Kamenge, Damien Baseka, la località dove si trova il convento delle saveriane, ha da parte sua dichiarato che due suore sono state uccise «selvaggiamente».

Suor Bernardetta Boggian, una delle tre suore italiane uccise barbaramente in Burundi, è stata decapitata. Lo ha detto all'agenzia France Presse il vice direttore generale della polizia burundese Godefroid Bizimana raccontando altri dettagli raccapriccianti sulla fine delle tre religiose. «Tutte e tre sono state violentate», ha detto.

Il Papa, «profondamente colpito dalla tragica morte» delle suore Lucia Pulici e Olga Raschietti, in Burundi, auspica che «il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l'autentica fraternità tra i popoli». Lo dice in un messaggio alla superiora delle Saveriane.

«L'uccisione di suor Lucia e suor Olga del convento di Kamenge è un grande dolore. A nome mio e del governo vorrei porgere le più sentite condoglianze alle famiglie e all'ordine delle Missionarie di Maria Saveriane», ha detto il ministro Federica Mogherini.

«Ancora una volta assistiamo al sacrificio di chi, con dedizione totale, ha passato la propria vita ad alleviare le troppe sofferenze che ancora esistono nel continente africano», aggiunge il ministro degli Esteri in una nota. «Attendiamo ora che le autorità del Burundi chiariscano quanto accaduto e ci adopereremo per riportare in Italia quanto prima le salme delle religiose», conclude Federica Mogherini.

Il Vescovo Enrico Solmi, «a nome di tutta la Chiesa di Parma - si legge sull'Ultima Ora del sito ufficiale della diocesi- ha espresso la vicinanza e il cordoglio alla Congregazione delle Missionarie Saveriane e ai familiari delle sorelle affidandole, nella preghiera, al Signore della Vita».

Invitando «i cristiani di Parma alla preghiera», Solmi ha rivolto agli uomini e alle donne di buona volontà un appello al raccoglimento e all'omaggio verso persone umili, forti, che erano votate al bene di tutti».

Poco fa la Farnesina ha confermato anche l'uccisione di un'altra suora sempre in Burundi. In un'intervista al Gr1, infatti, Suor Giuseppina, una suora saveriana del convento di Parma, ha detto che in un episodio successivo all'uccisione delle due suore Lucia Pulici e Olga Raschietti è stata uccisa «un'altra sorella questa notte e stiamo attendendo anche noi notizie dal Burundi». La suora ha aggiunto che la notizia è giunta al convento in Italia questa mattina e che la vittima è «una missionaria della stessa comunità» delle altre due religiose uccise.

Si chiama Bernardetta Boggian la terza suora del convento di Kamenge a Bujumbura uccisa nella notte in Burund. A riferirlo è l'agenzia del Servizio internazionale missionario Misna.

Il racconto di padre Mario Pulcini, superiore dei missionari Saveriani in Burundi. “Un episodio del tutto inaspettato, un enorme dolore…”: così padre Mario Pulcini, superiore dei missionari saveriani in Burundi, riferisce alla MISNA di tre religiose saveriane italiane uccise nell’arco delle ultime ore nella missione di Kamenge, nella zona nord della capitale Bujumbura. Due, suor Olga Raschietti e Lucia Pulici, sono state ritrovate uccise ieri nel pomeriggio. La terza, suor Bernardetta Boggian questa notte. “Verso le 16.00 di ieri la sorella Bernadetta è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga che erano rimaste a casa mentre lei e la sorella Mercedes si erano recate all’aeroporto per accogliere le altre sorelle di ritorno in Burundi dal loro capitolo generale a Parma. C’era apprensione soprattutto perché dall’interno della casa non c’erano segnali di vita, tutto era chiuso e con le tende tirate” racconta padre Pulcini. Anche padre Pulcini ha provato a chiamare le sorelle, ma senza successo. “I guardiani del cancello – riprende il racconto – non le avevano viste uscire. Esito negativo lo ha dato anche una veloce ricerca nel quartiere presso alcune persone ammalate che le sorelle visitavano soprattutto di domenica. Ero davanti all’entrata con l’intenzione di forzare la serratura quando la porta si è aperta ed è apparsa Bernadetta, sconvolta. Aveva trovato una porta di servizio laterale alla loro casa aperta e, una volta entrate, i corpi senza vita delle sorelle Olga e Lucia”. Sono state quindi allertate le autorità civili, militari e giudiziarie e religiose; si è proceduto ai primi accertamenti e sono iniziati gli interrogatori, soprattutto al personale di casa. Nonostante l’accaduto, le religiose della missione hanno deciso di restare a dormire nella loro casa. “Poi questa notte – dice ancora padre Pulcini – le sorelle sono tornate a chiamarmi, temevano che l’aggressore fosse in casa. Quando siamo riusciti ad entrare abbiamo trovato anche suor Bernardetta, senza vita”. In attesa che le indagini chiariscano l’accaduto, di “tragico esito di una rapina da parte di una persona squilibrata” ha parlato anche la diocesi di Parma che in un comunicato ha diffuso la notizia della morte di suor Olga e suor Lucia. “Il vescovo Enrico, a nome di tutta la Chiesa di Parma, ha espresso la vicinanza e il cordoglio della Diocesi alla Congregazione delle Missionarie Saveriane e ai familiari delle due sorelle affidandole, nella preghiera, al Signore della Vita” si legge in una nota. “Invita, inoltre, i cristiani di Parma alla preghiera e rivolge agli uomini e alle donne di buona volontà un appello al raccoglimento e all’omaggio verso persone umili, forti, che erano votate al bene di tutti”.

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