Sparò a un ladro albanese in casa, niente grazia per il macellaio Onichini: Mattarella ha respinto la richiesta

Sparò a un ladro albanese in casa, niente grazia per il macellaio Onichini: Mattarella ha respinto la richiesta
Sparò a un ladro albanese in casa, niente grazia per il macellaio Onichini: Mattarella ha respinto la richiesta
di Redazione web
3 Minuti di Lettura
Sabato 16 Settembre 2023, 20:49

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto la domanda di grazia per Walter Onichini, il macellaio che il 22 luglio di dieci anni fa sparò ad un ladro nella sua abitazione di Legnaro (Padova). Onichini, accusato di tentato omicidio, fu condannato in via definitiva a 4 anni di carcere: lo scorso 23 gennaio, dopo un anno e mezzo di reclusione, è tornato dalla sua famiglia a Camponogara, in provincia di Venezia, dopo che il Tribunale di sorveglianza gli ha concesso l'affidamento in prova ai servizi sociali.

Respinta la domanda di grazia

La domanda di grazia per l'uomo, che dalle 22 alle 6 del mattino deve stare in casa, non può uscire dal Veneto e può lavorare nella macelleria della sorella Chiara, era stata presentata dall'allora moglie il 17 novembre 2021, scrive il quotidiano Il Gazzettino. A chiederla a gran voce, all'epoca, anche Matteo Salvini e l'attuale premier Giorgia Meloni. Ma dopo 22 mesi la richiesta è stata rigettata, fa sapere il legale Ernesto De Toni.

Le proteste del legale sono per la storia molto particolare di Onichini, che 48 ore dopo che la sentenza diventò definitiva finì in carcere, mentre il presunto ladro che restò ferito, l'albanese Elson Ndreca, «con una pena di 3 anni e otto mesi passata in giudicato da settimane e che poteva essere arrestato quando era venuto in Tribunale a Padova per chiedere i danni e testimoniare su quanto era accaduto, si era potuto rendere irreperibile perché non era stato tempestivamente emesso l’ordine di carcerazione».

Neanche un giorno di carcere

Lo scorso 8 marzo infatti Ndreca, spiega Il Gazzettino, avrebbe dovuto comparire davanti al Gup di Padova Claudio Marassi perché accusato di falsa testimonianza per non aver fatto i nomi dei suoi complici durante il colpo all’alba del 22 luglio del 2013 a casa di Onichini.

Ma il giudice, nell’occasione, ha applicato la Legge Cartabia. Quindi ha proceduto con la sentenza di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell’imputato. 

Ndreca da Milano era venuto a casa di Onichini proprio per commettere il colpo e per questo era stato condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione. Non ha però scontato neppure un giorno di carcere perché è irreperibile. Ndreca si era anche costituito parte civile nel processo a Onichini, chiedendo e ottenendo un risarcimento danni di 24.500 euro. Soldi che il macellaio non è stato in grado di versare perché l’albanese si è volatilizzato. Ndreca a sua volta dovrebbe risarcire il macellaio con 15 mila euro, oltre ai 5mila euro per le spese processuali. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA