Per gli inquirenti - le indagini sono della Squadra mobile - l'omicidio era premeditato. Alla base della loro convinzione ci sono le ricerche che Marcarelli ha fatto su internet nei giorni precedenti e fino alla notte del delitto. Ecco alcuni dei link finiti agli atti dopo le investigazioni della Squadra reati informatici della Procura: «Come far svenire una persona», «41 modi per far svenire una donna», «Come avviene la morte per colpo in testa?», «Muore sbattendo la testa. Esce sangue?», «Potete dirmi 10 modi per uccidere una persona?», «4 modi per stendere qualcuno con un colpo solo». Marcarelli avrebbe ucciso Tiziana Pavani, lo ha confessato lui stesso al momento del fermo, colpendola alla testa mentre dormiva con una bottiglia piena e soffocandola con un cuscino.
Poi ci sono i messaggi WhatsApp del pomeriggio e della tarda serata dell'11 gennaio (l'omicidio sarebbe avvenuto intorno alle 4.30 del 12) in cui il 32enne insiste per vedere l'amica.
E quelli in cui la vittima alla fine di dicembre gli raccontava di essere entrata in possesso di alcune migliaia di euro.