Roseto, studente di 16 anni si impicca con la cintura dei pantaloni e muore, ipotesi sfida social: i carabinieri sequestrano il pc

Il sindaco: «È un momento che richiede una profonda riflessione in ognuno di noi»

Studente di 16 anni si impicca con la cintura dei pantaloni, ipotesi sfida social: i carabinieri sequestrano il pc
Studente di 16 anni si impicca con la cintura dei pantaloni, ipotesi sfida social: i carabinieri sequestrano il pc
di Redazione Web
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Sabato 30 Marzo 2024, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 16:05

Muore impiccato in cameretta a 16 anni. Roseto degli Abruzzi sotto choc per il dramma che si è consumato alla vigilia di Pasqua. Il fratellino l'ha trovato esanime intorno alla mezzanotte. Lo studente è morto soffocato da una cintura dei pantaloni che gli ha stretto il collo. Il dubbio che adesso sta guidando le indagini è che il giovane possa essere rimasto ucciso per l'azzardo di una sfida social. 

Squestrato il pc del giovane

I carabinieri del Nucleo operativo radiomobile, aliquota operativa di Giulianova (Teramo) e militari di Roseto degli Abruzzi, coordinati dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo Francesca Zani, hanno sequestrato il computer del sedicenne trovato senza vita con una cintura al collo a Roseto degli Abruzzi.

Il medico legale a un primo esame del corpo non ha rilevato segni di violenza esterna.

Sul caso è stato aperto un fascicolo dalla pm Franca Zani della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo. La salma è stata trasferita all'obitorio dell'ospedale di Teramo, nelle prossime ore il magistrato potrebbe decidere se affidare l'autopsia. Non è chiaro, infatti, se si tratti di un gesto volontario o dell'esito infausto di un gioco legato alla partecipazione a videochat in cui gli iscritti sarebbero indotti a provocarsi lesioni, fino a gesti estremi.

Il sindaco: siamo sgomenti

«Con profondo sgomento ho appreso la tremenda notizia che ha colpito il cuore della nostra comunità. Un giovane, un adolescente, un figlio della nostra città che ha scelto di togliersi la vita. Di fronte a tragedie come queste è doveroso evitare qualsiasi giudizio e stringerci, uniti, a una famiglia colpita da un dolore profondo e inimmaginabile». È il messaggio del sindaco di Roseto degli Abruzzi (Teramo), Mario Nugnes, in merito alla tragedia avvenuta ieri sera, quando un sedicenne è stato trovato agonizzante, in casa, con una cintura stretta al collo e poi è morto, nonostante i tentativi di soccorso. «È un momento che richiede una profonda riflessione in ognuno di noi - conclude il sindaco - dove le parole non bastano, e nel quale dobbiamo continuare a interrogarci e a riflettere in rispettoso silenzio».

Gli insegnanti: era educato e bravo

«Aveva doti e un'intelligenza superiore alla norma. Un ragazzo bravissimo, educato, molto rispettoso degli altri e bravo a livello didattico, in tutte le materie. Era un amante del suo indirizzo, sistemi informativi aziendali, infatti in informatica era 'trainante', come ci riferiva sempre l'insegnante. Ho parlato con diversi suoi compagni e miei colleghi: siamo tutti esterrefatti, un classico pugno allo stomaco, nessuno se lo aspettava». Sono le parole di sconcerto di William Di Marco, insegnante di materie letterarie del sedicenne che ieri sera, a Roseto degli Abruzzi (Teramo), è stato trovato in fin di vita nella sua camera con una cintura stretta al collo. Inutili sono stati, purtroppo, i soccorsi pur tempestivi e i tentativi di salvarlo. «Era molto ligio alle regole della scuola. I genitori sono venuti agli incontri scolastici - prosegue l'insegnante - Lui stesso partecipava anche a tanti incontri e convegni di storia che noi organizzavamo. Non solo per la sua bravura, ma anche per la normalità dei suoi comportamenti, il fatto che possa aver compiuto questo gesto ci lascia increduli».

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