Rimini, fa sesso a pagamento con un giovane bulgaro, poi le minacce: «Migliaia di euro o diffondiamo il tuo video a luci rosse». Nei guai anche un 67enne

Funzionano gli strumenti normativi per l’acquisizione della prova tra gli stati dell’Unione Europeo

Rimini, fa sesso a pagamento con un giovane bulgaro, poi le minacce
Rimini, fa sesso a pagamento con un giovane bulgaro, poi le minacce
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Mercoledì 17 Gennaio 2024, 11:08

RIMINI - Aveva avuto rapporti sessuali a pagamento con un 31enne bulgaro ma poi era stato minacciato da lui e da un italiano di 67 anni: o ci dai migliaia di euro o facciamo vedere a tutti, con un video che abbiamo, cosa hai fatto.

Oggi, il personale della Questura di Rimini, squadra Mobile, coordinato dalla Procura della Repubblica di Rimini, dopo una serrata attività investigativa che permetteva di ricostruire un preciso quanto grave quadro indiziario a carico di un trentunenne di origini bulgare ed un sessantasettenne italiano, ha dato esecuzione ad un provvedimento cautelare emesso dal Gip presso il Tribunale di Rimini, su richiesta della Procura, nei confronti dei due uomini ritenuti presunti responsabili, in concorso tra loro, di estorsione e, per il solo italiano, del reato di sfruttamento della prostituzione.

La misura cautelare in Bulgaria

Il cittadino bulgaro, destinatario della misura cautelare in carcere, irreperibile sul territorio nazionale, è stato rintracciato nella sua terra natale e, in virtù dell’Ordine Europeo di Indagine (OEI) richiesto dall’Aautorità giudiziaria riminese, è stato sottoposto dalle autorità di polizia bulgare, grazie alla proficua collaborazione internazionale avviata attraverso i canali istituzionali di Eurojust, alla perquisizione personale e locale con il sequestro di importante materiale probatorio.

L’attività in questione ha tratto origine dalla denuncia presentata da parte di un cittadino residente  provincia di Rimini che, dopo aver consumato dei rapporti sessuali con il cittadino bulgaro, dedito alla prostituzione, è rimasto ostaggio delle insistenti richieste estorsive degli stessi - sextortion - consistenti nella minaccia della diffusione di un video di natura sessualmente esplicita, costringendolo così a elargire cospicue somme di danaro pari a diverse decine di migliaia di euro.

L’attività in questione, che permetteva di stroncare efficacemente la condotta dei due, ha messo in evidenza la forza dei vigenti strumenti normativi per l’acquisizione della prova tra gli stati dell’UE, fondamentali nella lotta contro la delinquenza transnazionale e la criminalità organizzata.

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