Perugia, al liceo classico Mariotti via libera alla settimana corta ma ci sono altre cento firme dei genitori contrari

Perugia, al liceo classico Mariotti via libera alla settimana corta ma ci sono altre cento firme dei genitori contrari
Perugia, al liceo classico Mariotti via libera alla settimana corta ma ci sono altre cento firme dei genitori contrari
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Mercoledì 17 Gennaio 2024, 10:41

Non soddisfa l’idea della settimana corta al ginnasio, ma anche per il primo e secondo anno del liceo musicale del classico Annibale Mariotti nel capoluogo. Lezioni dal lunedì al venerdì non per tutti, quindi. L’orario settimanale rimane, invece, invariato per gli studenti iscritti al triennio. Tutto a partire da settembre. Questo quanto stabilito dal consiglio d’istituto durante la riunione avvenuta la sera del 12 gennaio che sulla proposta per il via alla settimana corta per tutti i corsi e le classi del liceo classico perugino. Una proposta che ha sin da subito aperto un dibattito e, come spesso avviene, ha visto schierarsi genitori e alunni. Chi a favore e chi, invece, contro.

Tanto che ad una prima lettera inviata alla dirigente scolastica Francesca Gobbi firmata da circa 150 genitori, ieri se n’è aggiunta una seconda con oltre cento nomi, dove viene ribadita la richiesta di non modificare l’organizzazione settimanale neanche per il biennio.

Innanzitutto perché il Mariotti, come sottoscrivono i genitori direttamente interessati, ovvero le mamme e i papà degli studenti iscritti al primo anno, «è anche la scuola che, almeno negli indirizzi potenziati del liceo classico, e ancora di più nel liceo musicale i cui studenti già nella settimana lunga affrontano rientri pomeridiani, prevede il maggior numero di ore».

LA LETTERA

Una soluzione che secondo i firmatari poterebbe ad una «omologazione alle altre scuole che hanno adottato la settimana corta» cosa che, secondo i firmatari, causerebbe «uno scadimento generale della formazione dei ragazzi e, come già espresso nella precedente lettera, un calo della loro qualità di vita, per la fatica dovuta all’aumento delle ore di lezioni mattutine e dunque anche dello studio pomeridiano, per la restrizione del tempo da poter dedicare ad attività extrascolastiche e al riposo, nonché per la compromissione di un’alimentazione corretta».

Questa perché l’istituto non è dotato di una mensa o di un bar, ma soltanto di distributori automatici di bevande e merendine. 

Tutto ciò risulterebbe ancora più pesante per gli studenti che non abitano in città e che devono aggiungere anche i tempi per gli spostamenti.

A conti fatti, la modifica porterebbe alla frequente uscita alle ore 14 (tre giorni negli indirizzi potenziati del liceo classico e quattro giorni nel liceo musicale, che prevede anche, al biennio, due rientri pomeridiani fissi e qualcun altro extra).  E poi c’è la questione dell’orario: in molti, anche tra i genitori favorevoli alla settimana corta, hanno chiesto di ritoccare l’ora scolastica, che ora è di 60 minuti, per trasformarla da 50 o da 55 minuti. Come già succede in altri istituti che hanno adottato le lezioni scolastiche solo da lunedì al venerdì, consentendo l’uscita da scuola ad orari più congeniali.

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