Makka ha appena ucciso il papà che picchiava lei e la mamma. La ragazza 18enne di Nizza Monferrato originaria come la sua famiglia della Cecenia, è sconvolta. «Sono intervenuta per difendere mia madre. Allora papà mi ha inseguita e presa a pugni. Mamma ha tentato di difendermi. E lui ha ricominciato a prendere a schiaffi anche lei. Era esperto di karate e arti marziali, sapeva dove colpirci in modo che i lividi non si vedessero. Ma ci ha sempre picchiate. Non volevo che lo facesse. Ero stanca. Mi sono difesa», ha raccontato nella caserma dei carabinieri di Canelli.
«La lite è cominciata quando mio padre ha detto di essersi licenziato»
Quella ragazza dai modi gentili, che frequenta con ottimi risultati il liceo scientifico, gli occhi azzurri e il hijab sempre indossato, è crollata.
Le violenze quotidiane contro moglie e figlia
In casa a Nizza Monferrato oltre alle due donne c’erano anche gli altri tre figli della coppia una 14enne e due maschietti di 12 e 11 anni. L’uomo, che non voleva accettare l’indipendenza costruita dalla moglie e dalla figlia maggiorenne, dopo essere rincasato alle 18 ha prima percosso la moglie per poi, quando la giovane ha cercato di difenderla, iniziare a prendersela anche con lei. «Ho cercato di dividerli, dicendogli di smetterla di trattarci cosi. Lui se l’è presa con me. Mi ha inseguita per casa, fino alla mia stanza, mi ha presa a pugni – racconta ancora la giovane –. Mamma si è rimessa tra noi. Io ho preso un coltello per difendermi. L’ho colpito lasciandolo a terra. Ma non volevo ucciderlo. Poi ho atteso i carabinieri». Makka e la mamma - fanno sapere gli avvocati che difendono la ragazza - non hanno mai denunciato le violenze del padre.