Insegue sospetti jihadisti sui tetti:
giovane finanziere è in fin di vita

Insegue sospetti jihadisti sui tetti: giovane finanziere in fin di vita
Insegue sospetti jihadisti sui tetti: giovane finanziere in fin di vita
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Martedì 6 Giugno 2017, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 18:06
PALERMO - Un finanziere, originario di Giugliano in Campania, è rimasto ferito nell'ambito dell'operazione contro sospetti jihadisti eseguita oggi dalla Procura di Palermo. Il giovane è caduto dal tetto di una casa, durante l'inseguimento di un uomo armato. Il militare era impegnato nell'operazione che stamane ha portato a 15 fermi di tunisini e italiani per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. È accaduto in via Boccaccio, a Menfi, in provincia di Agrigento, comune che confina con la provincia di Trapani. 


Pasquale Gagliardo, basco verde, in forze dal 2012, è volato giù per quattro metri ed è in gravi condizioni: trasferito con l'eliambulanza all'ospedale del capoluogo siciliano. La sua famiglia è in viaggio per raggiungerlo: è stata avvisata dal comando della Guardia di Finanza.

Nell'ambito dell'inchiesta, sono stati fermati in quindici: tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e contrabbando di tabacchi. L'organizzazione avrebbe trasportato dalla Tunisia alle coste marsalesi, attraverso gommoni veloci, anche ricercati dalle autorità di polizia tunisine per sospetti collegamenti con organizzazioni terroristiche di matrice jihadista.

La banda aveva programmato (ma non ancora attuato) l'approdo sulle coste trapanesi, tra gli altri, di soggetti pericolosi ancora non identificati, uno dei quali temeva, oltre che di essere arrestato dalla polizia tunisina, anche di essere respinto per terrorismo dalla polizia italiana, una volta giunto la penisola. Le indagini hanno svelato un vero e proprio sistema illecito «transnazionale», che operava tra la Tunisia e l'Italia, in cui ogni membro dell'organizzazione rivestiva un ruolo ben preciso occupandosi, a seconda dei casi, delle «prenotazioni» dei migranti interessati alla traversata e della raccolta degli importi dovuti per il viaggio, della movimentazione e della custodia del contante, di trovare i gommoni, della loro conduzione in mare e, infine, del primo collocamento dei passeggeri in luoghi a disponibilità dell' organizzazione. Nel corso delle indagini è stato possibile ricostruire l'organizzazione e l'esecuzione di 5 traversate.

Grazie alla stretta cooperazione tra gli investigatori e la componente aeronavale della Guardia di Finanza (Gruppo di Esplorazione Aeromarittima di Messina e Reparto Operativo Aeronavale di Palermo), è stato possibile monitorare in «diretta» lo sbarco sulle coste trapanesi, riuscendo a intercettare i migranti sbarcati e a sequestrare oltre un quintale di sigarette di contrabbando. La banda aveva programmato altri viaggi, non andati a buon fine per i controlli in mare svolti dalla Finanza. Se portati a termine avrebbero portato nelle casse dell'associazione criminale oltre 100mila euro.
 
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