Muore a 76 anni in un cantiere sull'A12: Luigi Bernardini era costretto a lavorare perché la pensione non bastava

L'incidente al km 57 dell'autostrada A12 Genova-Sestri Levante nei pressi di Deiva Marina

Muore a 76 anni in un cantiere sull'A12: Luigi Bernardini era costretto a lavorare perché la pensione non bastava
Muore a 76 anni in un cantiere sull'A12: Luigi Bernardini era costretto a lavorare perché la pensione non bastava
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Sabato 14 Ottobre 2023, 15:20

È morto mentre lavorava in cantiere Luigi Bernardini, 76enne di Massa Carrara. Travolto da un'auto sull'A12, l'uomo doveva continuare a lavorare perché la pensione non bastava.

L'incidente

Ennesimo incidente sul lavoro. A perdere la vita mentre lavorava, Luigi Bernerdini, 76enne di Massa Carrara, trasferitosi da qualche tempo nel borgo storico di Fosdinovo, paese cerniera tra Toscana e Liguria sulle colline lunensi. Come riportato dal Secolo XIX, l'uomo stava lavorando di notte in un cantiere autostradale. Travolto da un'automobile al km 57 dell'autostrada A12 Genova-Sestri Levante nei pressi di Deiva Marina, l'uomo è morto all'età in cui solitamente le persone sono già in pensione. Ma Luigi aveva necessità di lavorare, perché la pensione minima non bastava. Un lavoro in regola il suo, con controlli medici ogni sei mesi e corsi sulla sicurezza. Custode del cantiere in cui lavorava, Luigi Bernerdini aveva il compito di sorvegliarlo nelle ore in cui gli operai non lavoravano. L'investitore, sotto shock, è stato portato all'ospedale di Lavagna dove sarà interrogato dalla polizia stradale di Brugnato. Per capire l'esatta dinamica ed effettuare i rilievi del caso, la società che gestisce l'autostrada ha chiuso il tratto per oltre un'ora con uscita obbligatoria a Deiva Marina.

La vita

Una vita passata a lavorare, quella di Luigi Bernerdini. Metalmeccanico alla Montedison di Massa, dopo la chiusura aveva iniziato a lavorare in una bottega da fotografo a Marinella di Sarzana, che però con l'avvento del digitale era stato costretto a chiudere.

Negli ultimi anni aveva quindi lavorato in un'azienda specializzata in segnaletica di cantiere, dove aveva chiesto di continuare anche dopo la pensione. Un'attività pericolosa, al buio, in autostrada, con le auto che passano sfrecciando. Un tratto di strada molto rischioso, per alcuni maledetto. Tra Deiva Marina e Sestri Levante nel 2016 era stato investito anche un operaio di Massa Carrara, Andrea Leone. Tre anni dopo, poi, la morte di un altro operaio, sempre nello stesso tratto. Un'attività che però lui voleva e doveva fare, perché la pensione non bastava. 

Le reazioni dei sindacati

Immediate le reazioni dei sindacati. Secondo Cgil e Uil Liguria, «La morte dell'operaio di 76 anni investito in un cantiere sull'autostrada A12 è di una gravità indescrivibile anche per chi, come noi, ogni giorno si trova a dover combattere una guerra ad armi impari contro un nemico che si chiama profitto». Per Luca Maestripieri, segretario della Cisl, non si può lavorare fino alla morte: «Quell'uomo doveva essere da tempo a godersi la pensione e la sua famiglia. Il governo deve prendere coscienza del fatto che la sicurezza sui luoghi di lavoro non funziona e prendere immediati e decisi provvedimenti».

A parlare anche il presidente della Regione Giovanni Toti: «Se era al lavoro, mi auguro vi fossero le condizioni di legge necessarie, altrimenti se ne occuperà la magistratura. Come ha detto più volte il presidente Mattarella, le morti sul lavoro sono una tragedia del nostro Paese: occorre lavorare perché si riduca quel carico di morte che non può essere il corollario della crescita e dello sviluppo, lo si deve fare con controlli accurati, con responsabilizzazione delle aziende e degli stessi lavoratori che vanno formati con corsi appositi che la Regione ha sempre messo a disposizione per aumentare le professionalità e diminuire il rischio di incidenti. Non c'è una formula magica, altrimenti non saremmo qui a parlarne: certamente serve a tutti ricordare impegno, sensibilità e lavorare perché tutte queste cose, al più presto, diano risultati».

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