Ma Allo non è l'unica novità presentata dall'azienda di Mountain View. Perché Google ha anche intenzione di sfidare un altro "big" dell'hi-tech, Amazon, portando l'assistente vocale in salotto. Alla conferenza degli sviluppatori ha infatti lanciato "Home", il cui nome era stato già anticipato dal New York Times: non ha tasti, si controlla con la voce e ha tante funzionalità come l'interazione con le luci, l'attivazione della musica in casa, dei programmi tv e l'integrazione del motore di ricerca. Sarà disponile a fine anno.
Google Home è un dispositivo simile ad un cilindro al quale gli utenti potranno rivolgere domande, fare richieste, avere informazioni o portare a termine commissioni. È anche un altoparlante con cui riprodurre la musica preferita, ma servirà soprattutto per «interrogare Google» e per portare a termine attività quotidiane, dall'acquisto di biglietti alle liste della spesa, dalla sveglia alla prenotazione di un'auto, dalle informazioni sul volo alla prenotazione del ristorante. Home si basa su Google Assistant, nuova piattaforma software annunciata dal Ceo di Big G, Sundar Pichai. «A Google si potranno chiedere domande complesse e Google sarà in grado di capire cosa volete e terrà conto del contesto per le domande successive», ha detto Pichai davanti a una platea di 7 mila persone all'Anfiteatro Shoreline di Mountain View e a coloro che seguono in streaming, «un milione solo dalla Cina».
Google Assistant sarà onnipresente: sarà integrato negli smartphone, negli smartwatch, nelle auto, e anche nei salotti.
Con Home. Pichai ha anche sottolineato i progressi di Google nel campo del riconoscimento vocale e per immagini e snocciolato numeri: un quinto delle ricerche negli Usa sono fatte a voce dagli utenti. Mentre la metà delle ricerche avviene dal telefonino.