Iolanda Apostolico, la magistrata in piazza. Nordio valuta l’ispezione. E il Csm richiama le toghe

FdI e Lega chiedono le dimissioni della giudice che ha disapplicato il dl migranti

Iolanda Apostolico, la magistrata in piazza. Nordio valuta l’ispezione. E il Csm richiama le toghe
Iolanda Apostolico, la magistrata in piazza. Nordio valuta l’ispezione. E il Csm richiama le toghe
di Andrea Bulleri
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Sabato 7 Ottobre 2023, 00:33

Lega e Fratelli d’Italia ne chiedono le dimissioni. Il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, ricorda ai magistrati che i loro comportamenti, «anche privati», possono minare la fiducia dei cittadini nelle toghe. Mentre il Guardasigilli Carlo Nordio annuncia «accertamenti» e valuta di inviare gli ispettori al tribunale di Catania, per stabilire se siano stati commessi illeciti. Cresce il pressing contro Iolanda Apostolico, la giudice del tribunale di Catania che ha disapplicato il decreto Cutro del governo rimettendo in libertà tre migranti destinati a essere rimpatriati.

Da 48 ore nell’occhio del ciclone per quel video del 2018 rilanciato da Matteo Salvini, nel quale si vedrebbe la magistrata protestare contro il leader della Lega per chiedere lo sbarco degli immigrati sulla Diciotti, la nave a cui l’allora ministro dell’Interno Salvini aveva negato l’attracco. Un filmato che, ha chiarito ieri la questura catanese, «non è tra gli atti d’ufficio» relativi a quella manifestazione. Il che sembrerebbe ridimensionare le accuse di «dossieraggio» piovute dalle opposizioni, Pd e M5S in testa, che incalzano Salvini: «Da dove ha preso quel video?». Ma il caso del filmato pare destinato ad approdare comunque in procura, dopo l’esposto annunciato dal verde Angelo Bonelli in cui si ipotizza una violazione di segreto d’ufficio per aver diffuso quelle immagini. 


L’AFFONDO
Il primo a mettersi alla testa dell’affondo contro la giudice è proprio Salvini. «In passato – va all’attacco il vicepremier leghista sui social – ha condiviso insulti contro di me e ha partecipato a manifestazioni di estrema sinistra a favore degli immigrati durante le quali si insultavano le forze dell’ordine».

Gesti che, per il titolare dei Trasporti, sono «motivo di profondo imbarazzo per tutte le istituzioni». A via Bellerio, intanto, si verga una nota con parole di fuoco rivolte ad Apostolico: «Per rispetto di tutti gli Italiani e delle istituzioni, ora ci aspettiamo le dimissioni immediate». Una richiesta, quella di lasciare l’incarico, condivisa da Fratelli d’Italia, seppur con toni più soft. «Le dimissioni sono un atto soggettivo – ammonisce il capogruppo meloniano alla Camera Tommaso Foti – Più che chiederle, occorrerebbe che venissero date». 


Al di là degli appelli alla giudice a lasciare il suo incarico nel gruppo specializzato su diritti e immigrazione (possibilità che sarebbe stata smentita da fonti del tribunale), il bersaglio delle critiche della maggioranza – sposate da Matteo Renzi di Italia viva – è soprattutto uno: può un magistrato partecipare a una protesta politica e poi essere percepita come imparziale da chi deve giudicare? Se lo chiede, da Granada, Giorgia Meloni. «È legittimo domandarsi se qualcuno che partecipa a manifestazioni su quel tema, nel momento in cui decide, lo faccia con un pregiudizio o meno», interviene la premier. Convinta che la polemica sul presunto dossieraggio denunciato dalle opposizioni sia «strumentale»: «Era una manifestazione pubblica – osserva – Se tu partecipi ad una manifestazione legale e lo rivendichi, stai là col tuo volto in prima fila, che dossieraggio è?». 
Un tema, quello del confine tra ruolo pubblico e vita privata di chi indossa una toga, su cui lancia un monito il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli. «I comportamenti dei singoli magistrati, anche in ambito privato, contribuiscono a determinare la credibilità complessiva della magistratura nel Paese», scandisce Pinelli. Che non chiama in causa la vicenda Apostolico, ma è a quella che sembra riferirsi. Poi il richiamo al «prestigio» delle istituzioni, i cui comportamenti «devono avvalorare e suffragare questo prestigio», e l’appello a un «dialogo civile» tra politica e magistratura, evitando «improprie invasioni di campo». 


ACCERTAMENTI
Ed è proprio per capire se ci siano state «invasioni di campo» che a via Arenula si sta valutando se inviare gli ispettori al tribunale di Catania. L’obiettivo di un’eventuale ispezione, che potrebbe essere disposta dal ministro Nordio, sarebbe quello di valutare eventuali «sconfinamenti» della giudice Apostolico, che con la sua sentenza – almeno secondo i critici – avrebbe sconfessato la linea di governo e Farnesina, per i quali la Tunisia è un Paese sicuro (e quindi può essere oggetto di rimpatri). E capire quindi se la decisione, verso la quale il governo ha già annunciato il ricorso, possa essere stata dettata da ragioni diverse da quelle del diritto. «Sull’episodio di Catania sappiamo quello che abbiamo letto sui giornali: notizie ufficiose sulle quali è nostro dovere fare accertamenti», ha commentato ieri Nordio. Per poi aggiungere: «Mi sembra singolare che si parli di invasività nella sfera privata di una persona quando vengono diffuse immagini relative un evento pubblico».
Meno probabile, invece, che al Csm passi la linea di un’eventuale sanzione, visto che il Consiglio si presenta spaccato. Da una parte i membri vicini alla maggioranza (e a Iv), convinti che la giudice dovrebbe essere trasferita d’ufficio; dall’altra, quelli di Area e Md affini al sentiment dell’opposizione, già firmatari di un appello per tutelare dagli attacchi la collega Apostolico. E pare difficile che tra posizioni così diverse si possa arrivare a una sintesi. 
 

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