Un intenso sciame sismico non dà pace alla popolazione islandese da fine ottobre, causando danni e timori soprattutto nella penisola di Reykjanes, nella zona sud-occidentale dell’isola. Sono più di 22mila le scosse di terremoto registrate, e ben 1400 solo nella giornata di venerdì 10 novembre. Le magnitudo più elevate si sono registrate a Grindavík, cittadina a circa 60 km a sud della capitale Reykjavik. Qui la protezione civile ha già ordinato l'evacuazione della popolazione e sta lavorando per mettere in sicurezza la zona. Sotto Grindavik, passa infatti un tunnel di materiale vulcanico che rischia di esplodere. Il rischio di un'eruzione vulcanica è il rischio paventato dalle autorità nelle ultime ore.
Rischio eruzione
Per le autorità islandesi, esiste un rischio elevato che entro pochi giorni si verifichi un’eruzione vulcanica. Per questo è stato dichiarato lo stato di emergenza: «Il capo della polizia nazionale dichiara lo stato di emergenza per la tutela della popolazione civile a causa delle intense attività del sottosuolo a Sundhnjukagigar, a nord di Grindavik», si legge in una nota diffusa dal Dipartimento che si occupa della gestione delle emergenze.
Il magma sotterraneo
A preoccupare è la presenza di magma sotterraneo, di cui l’Ufficio meteorologico islandese (Imo) ha segnalato un accumulo a 5 chilometri di profondità. «Lo scenario più probabile è che ci vorranno diversi giorni anziché ore affinché il magma raggiunga la superficie - scricono gli esperti dell dipartimento emergenze -.
Alcune impressionanti immagini dei danni provocati dalla repentina deformazione del suolo in corso a #Grindavík, in particolare nei dintorni del campo di golf della città. Ricordate che tutto quello che vediamo in queste immagini è cambiato in molto meno di 24 ore. pic.twitter.com/Q3dBBamLOd
— Il Mondo dei Terremoti (@mondoterremoti) November 11, 2023
I danni
Secondo gli ultimi dati, l'accumulo di magma ha un'estensione di circa 15 km, e la sua porzione più superficiale potrebbe già essere salita a circa 800 metri sotto il suolo: un avvicinamento alla superficie che comporterebbe un'eruzione entro ore o, al massimo, giorni.
I precedenti
In Islanda le eruzioni vulcaniche non sono un evento raro, e autorità e popolazione conoscono bene le probabilità e i rischi che simili scenari portano con sé. Solo nella penisola di Reykjanes - l'area al momento più a rischio - negli anni più recenti si sono registrate tre eruzioni: nel marzo 2021, nell’agosto 2022 e nel luglio 2022.