Centro-Sud sottozero nove morti
in 48 ore. Il Papa: auto ai clochard

Centro-Sud sottozero nove morti in 48 ore. Il Papa: auto ai clochard
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Domenica 8 Gennaio 2017, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 20:15
ROMA- Feroce e silenzioso, il gelo li sorprende nei sottoscala luridi, avvolti sotto le loro speranze di cartone e di stracci, all'ombra nera dei capannoni abbandonati, poveri e senza scampo quando la temperatura sotto lo zero scende di dieci gradi e il sangue si gela come acqua. Nel pallottoliere del lungo sussulto siberiano accovacciato sull'Italia, salgono a nove i morti dal freddo della solitudine. Nell'imbarazzo di contare le innumerevoli fotografie dei trulli imbiancati di neve contro la loro vocazione di resistere al caldo, le cascate bloccate dal ghiaccio e le spiagge chiuse per il gelo, l'emergenza degli uomini di fronte alla perturbazione è la morte dei senzatetto.

Se l'Italia si prepara all'ultima coda cattiva del blizzard che ieri ha bloccato le strade in Abruzzo, gli aeroporti di mezza Italia, spaccato le tubature dell'acqua in Umbria e costretto l'Anas a consigliare agli automobilisti di sei regioni del centro-sud di restare a casa se possibile, sempre ieri a morire di freddo sono stati altri due clochard. All'aperto steso sul Lungarno, uno è stato trovato assiderato a Firenze, mentre l'altro era in un sottoscala di Milano stretto solo dalla sua giacca di cotone. Altri cinque come loro erano crepati due giorni fa. La terza vittima di ieri è un malato di Alzheimer, 81 anni, della provincia di Monza: scomparso da casa è stato trovato a ridosso del fiume Bavera. Indosso, solo un maglione e delle ciabatte. Meno povertà, ma identica disperazione.

IL VATICANO
Drammatica e dimenticata, l'emergenza dei poverissimi di fronte al freddo ha mosso anche il Vaticano e Papa Francesco. Il programma fa così: dormitori aperti 24 ore per poter stare al caldo anche di giorno e, per chi non vuole muoversi da dove staziona di solito, in dono sacchi a pelo termici, resistenti fino a 20 gradi sotto zero. Le iniziative sono firmate dall'Elemosineria apostolica per i clochard a Roma, per volontà del pontefice.
«Abbiamo messo a disposizione anche altri mezzi e sdraie dell'Elemosineria - spiega monsignor Konrad Krajewski - per chi non vuole spostarsi oppure non trova più letti liberi. E abbiamo aperto i nostri dormitori per tutti lungo le 24 ore - riferisce l'elemosiniere del Papa, suo braccio caritativo per tutte le situazione di difficoltà nella Capitale e non solo - e anche se non ci sono più i posti letto per dormire, chiunque bussa viene accolto e può restare al caldo, ricevendo tè, caffè e da mangiare. Per i senzatetto che non si vogliono muovere e venire nei dormitori, sono a disposizione le nostre automobili dell'Elemosineria: le lasciamo lì la sera, in modo che possano passarci la notte dentro, e andiamo a riprenderle la mattina. La macchina naturalmente non si può lasciare accesa la notte, perché è pericoloso, ma come rifugio è già qualcosa».

L'IMPEGNO DEL GOVERNO
Agli uomini e alle donne, pensano il Vaticano e le Caritas d'Italia, mentre alle strutture, il Governo. «Stiamo lavorando - spiega nel pomeriggio il premier Paolo Gentiloni dopo un vertice nella sede della Protezione Civile a Roma - per ridurre e far fronte ai disagi». Perché anche oggi il maltempo siberiano si farà sentire. In molti comuni dell'Abruzzo, della Basilicata, della Puglia e del Molise i sindaci hanno disposto la chiusura delle scuole per la giornata di lunedì, mentre a Isernia, Lecce, Chieti, Foggia e Pescara sono state rinviate le elezioni provinciali, previste per oggi. Rinviata anche Pescara-Fiorentina, con lo stadio Adriatico completamente invaso dalla neve. Particolarmente colpite le zone interne dell'Abruzzo, dove si sono registrati diversi blackout, del Molise, della Campania e buona parte della Puglia, dove la neve è caduta anche sul capo di Santa Maria di Leuca e si sono registrati pesanti danni all'agricoltura. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco, che hanno soccorso una sessantina di malati che dovevano raggiungere i centri di dialisi. «Diffido chiunque non ne abbia necessità e chi non è assolutamente attrezzato, ad uscire», scrive su Facebook il sindaco di Chieti Umberto di Primo, seguendo l'esempio del sindaco di Campobasso Antonio Battista: «C'è un metro di neve in città, evitate di uscire».

LA MORSA NON CEDE
Come le perturbazioni che scendono dal Canada e mettono in ginocchio l'America delle Montagne Rocciose, così quella in caduta libera dai Balcani stringerà nel freddo il centro-sud italiano anche nelle prossime ore. «L'evento non è ancora finito - dice il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio - ci sarà un'attenuazione in serata, ma domani sono previsti nuovi fenomeni sulle zone terremotate, sull'Abruzzo e sul Molise. Dunque occorre la massima attenzione e limitare gli spostamenti».
Il Centro non ride, ma il Sud piange di più: problemi maggiori, ha aggiunto Curcio, si registrano soprattutto in Puglia, in Sicilia e nelle zone del sisma. «Siamo in costante contatto con i sindaci di quelle aree e abbiamo sospeso tutta una serie di attività, tra cui lo spostamento delle macerie, per evitare rischi inutili». Popolazioni del terremoto, che dopo l'anarchia della terra speravano almeno nella clemenza del cielo. Per ora inutilmente.
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