Senigallia, tenta due volte il suicidio con il tubo si scarico dell'auto ma un passante e poi la polizia scongiurano il peggio salvandolo

L'ultimo whatsapp alla moglie prima di farla finita

Polizia in azione. Foto generica
Polizia in azione. Foto generica
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Venerdì 8 Dicembre 2023, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 07:12

SENIGALLIA - Ha tentato e ritentato di farla finita ma prima un passante e poi la caparbietà degli agenti di polizia hanno scongiurato il peggio. Poco dopo le 17 di ieri, la Sala operativa del Commissariato di Senigallia riceveva la richiesta di ausilio da parte di un uomo, che aveva appena sventato un  tentativo di suicidio mediante aspirazione dei gas dell’auto, convogliati nell’abitacolo tramite un tubo di gomma collegato allo scarico e l’altro terminale inserito nel finestrino. Il passante, accortosi di quanto stava accadendo, ha subito estratto il tubo dal finestrino ma il conducente gli aveva detto: «Se non sarà qui sarà da un’altra parte» riprendendo quindi la marcia.

La targa fornita dal passante


Il passante, tramite il 112 NUE, ha fornito la targa dell’auto chiedendo l’intervento del personale del Commissariato, che si metteva immediatamente alla ricerca dell’uomo. Nel frattempo l'agente in sala radio contattava la moglie dell’aspirante suicida e rimaneva tutto il tempo in linea con lei, riuscendo a ottenere utili informazioni su dove potesse trovarsi il marito, che le aveva comunicato tramite whatsapp l’intenzione di farla finita, senza tuttavia specificare dove si trovasse. Intanto gli operatori della volante continuavano le ricerche, finchè grazie all’aiuto delle poche informazioni ricevute dalla donna riuscivano a circoscrivere la zona in cui potesse essersi fermato il marito.

Il veicolo appartato pieno di fumo


Giungevano così in una strada di campagna senza sbocco, priva di illuminazione dalle parti di San Silvestro e lì effettivamente rintracciavano il veicolo  in luogo appartato, in sosta con il motore acceso e con un corrugato in plastica collegato allo scarico, il cui terminale opposto era inserito nell’abitacolo attraverso il finestrino posteriore, a sua volta sigillato con del nastro adesivo industriale.

Immediatamente gli operatori si attivavano, estraendo il terminale inserito nello scarico, ma, considerato che all’interno dell’abitacolo vi era poca visibilità a causa dei fumi di scarico che lo avevano saturato, potevano solo intravedere la sagoma di una persona distesa immobile sul sedile anteriore, reclinato all’indietro.

Il finestrino rotto

Dato che le portiere risultavano essere state chiuse dall’interno, infrangevano il vetro del finestrino, aprivano dall’interno la portiera ed estraevano l'uomo dall’abitacolo, adagiandolo al suolo e controllandone le funzioni vitali, deboli ma presenti. A quel punto lo mettevano in “posizione laterale di sicurezza” in attesa dell’arrivo dei soccorritori del 118, già allertati dall’operatore della sala radio, La prontezza degli operatori del Commissariato permetteva pertanto all’uomo di salvarsi la vita.

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