Arrestato vigile, pretendeva soldi
da un ristoratore per non fargli multe

Arrestato vigile, pretendeva soldi da un ristoratore per non fargli multe
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Mercoledì 28 Novembre 2018, 14:54 - Ultimo aggiornamento: 16:38
ROMA - Un vigile arrestato per aver intascato dei soldi da un ristoratore di San Lorenzo. E' stato preso, letteralmente, con le mani nel sacco. L'accusa è di concussione; l'agnte della polizia municipale è stato  bloccato proprio mentre intascava denaro da un ristoratore del quartiere San Lorenzo. L'operazione della Squadra Mobile è scattata ieri quando nel ristorante si è presentato l'agente pretendendo 400 euro. A quanto accertato, l'imprenditore sarebbe stato vittima da tempo delle richieste di denaro da parte del vigile che avrebbe preteso soldi sotto la minaccia di multe di migliaia di euro. Il vigile è stato arrestato ieri pomeriggio dai poliziotti della IX Sezione «Anticorruzione» della Squadra Mobile di Roma e del commissariato Esquilino. Si tratta di un 63enne romano, funzionario della polizia locale di Roma Capitale, accusato di concussione ai danni del titolare di un ristorante in zona di San Lorenzo.

L'operazione è scattata, intorno alle ore 14, quando nel ristorante si è presentato il vigile pretendendo 400 euro. Una volta effettuato lo scambio di denaro, i poliziotti sono intervenuti, arrestando il funzionario e recuperando dalle sue tasche le banconote appena ricevute dall'imprenditore. Nell'abitazione dell'uomo è stata trovata una modica quantità di cocaina che è stata sequestrata. È stato inoltre accertato che l'imprenditore era vittima da tempo delle richieste di denaro da parte del pubblico ufficiale. In particolare, in seguito a un controllo nel proprio ristorante e alla successiva contestazione di violazioni amministrative per circa 8mila euro sarebbe stato avvicinato, in più occasioni, dal vigile con la pretesa di dazioni di denaro sotto la minaccia di elevargli contestazioni amministrative con multe di migliaia di euro. Già il 19 ottobre scorso avrebbe chiesto e ottenuto 500 euro sempre con la motivazione di evitare ulteriori controlli amministrativi nel locale.
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