Mattarella: «La scuola di Acquasanta
simbolo di speranza e rinascita»

Il quadro donato a Mattarella
Il quadro donato a Mattarella
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Domenica 1 Gennaio 2017, 17:31
ASCOLI PICENO - La scuola di un piccolo comune dell'Ascolano ferito dal terremoto diventa simbolo di rinascita e di speranza nel futuro. Grazie al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che al termine del suo discorso di fine anno ha mostrato un quadretto incorniciato di celeste, con il disegno della scuola, i bimbi in primo piano, e la frase “La solidarietà diventa realtà quando si uniscono le forze per la realizzazione di un sogno comune”.

Così, la nuova struttura costruita in meno di un mese dalle Misericordie Italiane nella frazione Centrale di Acquasanta Terme, completamente antisismica, inaugurata il 28 novembre, è assurta agli onori della cronaca con il suggello delle parole di Mattarella: «Vorrei concludere facendo mio questo augurio, e rivolgendolo a ciascuno di voi, perché i sogni dei bambini possono costruire il futuro della nostra Italia». Il presidente aveva visitato la scuola il 15 dicembre. Oggi, il capo dello Stato ha parlato con la dirigente scolastica Patrizia Palanca: «Sono ancora emozionata - dice con la voce rotta -. L'avevo cercato per ringraziarlo del regalo che ci ha fatto e lui mi ha risposto: “Il regalo lo avete fatto voi a me”. Ha detto di essere molto orgoglioso dello sforzo fatto per consentire la ripresa dell'attività scolastica. Non pensavamo di avere un riconoscimento così alto». La scuola, 1.000 mq più 3.000 di aree verdi, frequentata da 146 alunni della scuola primaria e dell'infanzia (quelli delle medie, che portano il numero a 200, sono in un'altra sede), ha costituito anche una spinta, per i terremotati che hanno dovuto lasciare il paese, a ritornare. «La popolazione - racconta il sindaco Sante Stangoni - è molto contenta del messaggio del presidente. Ho ricevuto diversi sms da parte dei miei concittadini. Le sue parole hanno ulteriormente rafforzato il legame con la nostra comunità».

E c'è anche un retroscena curioso che riguarda il disegno. Lo rivela il prof. Alberto Azzara: «Insegno arte e immagini, ho fatto ritratti alla presidente Boldrini e al ministro Giannini quando sono venute in visita e così le maestre mi avevano chiesto: 'Alberto, pensi che questo disegno vada bene così? Vuoi fare un ritocco?'. Ma io ho risposto di non toccare nulla, perché era bello e spontaneo». Il giorno della visita di Mattarella Azzara era lì: «Ho parlato con lui, dicendogli che sono siciliano pure io, anche se vivo da 40 anni qui. Gli ho chiesto: “La posso salutare alla siciliana?”. “Ci benedica”, un saluto rivolto a persone autorevoli. E lui mi ha risposto: 'Dio vi benedica, non iò». Ma il quadretto non è il solo forte richiamo al terremoto che Mattarella ha voluto fare. Nel locale del Belvedere inferiore del Torrino dove ha tenuto il suo discorso compariva, sullo sfondo, anche una tegola di Norcia dipinta dai ragazzi dell'istituto De Gasperi-Battaglia. «Siamo orgogliosi di questo, significa che il presidente, al di là degli atteggiamenti formali, ci è davvero vicino e vuole che questa zona venga ricostruita al più presto»: commenta oggi la dirigente scolastica Rosella Tonti. «C'è un susseguirsi continuo di testimonianze da parte delle istituzioni - osserva il sindaco Nicola Alemanno - di vicinanza e solidarietà alla nostra gente e il gesto del presidente Mattarella è l'ennesima testimonianza di come il mondo della politica, al di là di ogni colore e schieramento, e delle istituzioni sia vicino alle nostre sofferenze».
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