Tasse sulle case ristrutturate: beffa per la ricostruzione. Ubaldi (Ance): «Riguarda chi ha integrato i contributi per il Sisma con il Superbonus»

Tasse sulle case ristrutturate: beffa per la ricostruzione. Ubaldi (Ance): «Riguarda chi ha integrato i contributi per il Sisma con il Superbonus»
Tasse sulle case ristrutturate: beffa per la ricostruzione. Ubaldi (Ance): «Riguarda chi ha integrato i contributi per il Sisma con il Superbonus»
di Luca Marcolini
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Giovedì 11 Gennaio 2024, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 17:04

ASCOLI Da importante opportunità a effetto boomerang, il superbonus al 110% rischia di mettere in difficoltà famiglie, condomini e imprese e di paralizzare il mercato immobiliare nel capoluogo piceno. Dopo una frenata legata proprio alle incertezze relative a crediti e riduzioni in percentuale dei contributi, ora il Governo centrale prevede specifiche tassazioni sulle plusvalenze per limitare potenziali speculazioni da parte di chi, dopo aver sistemato un proprio bene immobiliare (nello specifico le seconde case) con i soldi dello Stato, intende venderlo entro 10 anni. L’effetto prevedibile - e in parte già riscontrabile - è un’ulteriore frenata dei potenziali interventi e una paralisi delle attività di compravendita relative a quegli appartamenti ristrutturati ed efficientati energeticamente per i quali si profilano lievitazione dei prezzi e incertezza della valutazioni. Per di più con il rischio che vengano ulteriormente danneggiate, come sottolinea il presidente dell’Ance Ascoli, Massimo Ubaldi, proprio le aree del sisma. E per valutare l’impatto possibile, già solo su Ascoli sono circa 900 le comunicazioni per l’avvio di attività legate al superbonus pervenute allo Sportello unico per l’edilizia dell’Arengo tra il 2021 e il 2023.

Rischio paralisi

«Esiste la possibilità che si verifichi un rischio paralisi per il mercato immobiliare – sottolinea sullo scenario del superbonus il presidente dell’Associazione costruttori di Ascoli, Ubaldi – e se non si interviene si rischia anche una ulteriore beffa per le zone del sisma.

Già ad oggi si è utilizzato il superbonus per andare ad integrare i contributi della ricostruzione per risparmiare anziché coprire i costi a consuntivo come avvenuto per tutti gli altri terremoti. A questo punto, l’ulteriore danno sarebbe penalizzare anche i proprietari di immobili nel cratere che volessero vendere il proprio bene entro 10 anni… Sarebbe assurdo». Sui potenziali effetti sul mercato immobiliare ascolano di questa prevista tassazione interviene anche Salvatore Petrucci, titolare dell’agenzia immobiliare Cerco Casa. «Questo provvedimento – spiega Petrucci – doveva essere previsto a monte. E chiaramente va ad incidere in maniera importante sul mercato immobiliare. Chi vuole vendere, dopo aver sistemato il proprio immobile col superbonus, a fronte di una tassazione più alta proverà ad alzare il prezzo, ma questo significherà anche scoraggiare l’acquirente. Si creeranno, dunque, problemi per le trattative con evidenti danni per il mercato. Ne ho già avuto già le prime avvisaglie in questi giorni. Inoltre, chi stabilirà quale sia la plusvalenza?».

Superbonus e pratiche

Il dato di partenza, per valutare l’impatto che il superbonus ha avuto e, soprattutto, avrà nei prossimi mesi sulla città arriva dallo Sportello unico per l’edilizia che, coordinato dal dirigente Ugo Galanti, vede gli uffici comunali svolgere una mole di lavoro molto consistente, anche considerando le attività legate alla ricostruzione e alle altre pratiche edilizie. Facendo riferimento ai dati relativi alle pratiche per il superbonus 110%, si va dalle 128 comunicazioni di inizio attività del 2021 all’impennata del 2022 con ben 729 pratiche, per poi riscendere nel 2023 con circa 60 comunicazioni inoltrate tra modifiche della misura e incertezza. «L’impatto del superbonus in città è rilevante – sottolinea il vice sindaco Giovanni Silvestri con delega all’edilizia privata – e in questo senso va dato atto a tutti i dipendenti comunali dello Sportello unico per l’edilizia del grande lavoro che hanno svolto e continuano a svolgere per evadere con celerità tutte le pratiche arrivano all’ufficio».

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