SAN BENEDETTO - Il grande fratello vigila su San Benedetto. Installate altre 20 telecamere per la videosorveglianza e altre verranno inserite per i punti più nevralgici della città.
La società Telerete Nordest ha proceduto all’installazione di 20 videocamere in diversi siti quali: il municipio, il parco di via Lombardia, il parco di via Formentini, il pontino lungo, viale Trieste, la rotonda Salvo D’Acquisto a Porto d’Ascoli, piazza Setti Carraro, la stazione di San Benedetto, la stazione di Porto d’Ascoli, via Paolini, via Dari, il varco di via val Tiberina, via val Cuvia, la rotatoria via Mattei, il varco di via Gabrielli, la rotatoria di Ragnola, la zona Sentina, i terminali autobus di via Piave e via Mazzini e parcheggio di via San Giacomo.
Di queste sono già funzionanti le telecamere collocate nel portico del palazzo municipale di viale De Gasperi e nel vicino parco Wojtyla, presto lo saranno anche quelle collocate nel parco di via Formentini, mentre 13 sono già funzionanti nell’isola pedonale. Un intervento da 943mila euro su cui l’amministrazione comunale sta lavorando dall’inizio del mandato. Un investimento che dovrà essere rendicontato entro domani proprio per non perdere il finanziamento statale di 412mila euro rientranti nel capitolo “Patti per la sicurezza urbana”. Per l’estate saranno ultimati i lavori in altre zone della città con scavi che interesseranno il versante nord di via Mazzini.
I nodi
Un progetto non facile da realizzare, che ha incontrato non pochi ostacoli nel suo percorso.
L’assedio dei vandali
Anche in occasione degli ultimi atti vandalici ai danni del pontino lungo il primo cittadino ha ribadito la necessità di accendere al più presto una telecamera su siti come questo nevralgici al fine di disincentivare gesti che vanno a ledere il patrimonio pubblico. Nelle zone dove le telecamere sono già attive, come nel caso del parco Wojtyla in via Lombardia, il sistema di controllo è stato accolto nel migliore dei modi dai cittadini e dallo stesso comitato di quartiere Sant’Antonio che ha ringraziato pubblicamente l’amministrazione comunale.