San Benedetto, la Start lascia a piedi il sindaco Spazzafumo: manca il numero legale, tutto da rifare

Laghi del Centro civico non si presenta in aula per la mancata nomina di Silvestri

San Benedetto, la Start lascia a piedi il sindaco Spazzafumo: manca il numero legale, tutto da rifare
San Benedetto, la Start lascia a piedi il sindaco Spazzafumo: manca il numero legale, tutto da rifare
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Giovedì 21 Dicembre 2023, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 11:30

SAN BENEDETTO - La Start lascia a piedi Spazzafumo. Saltato per mancanza di numero legale il consiglio comunale in programma per ieri pomeriggio. Assente la consigliera Silvia Laghi dopo la mancata nomina di Arrigo Silvestri nel consiglio di amministrazione della Start, stoppata proprio dal sindaco.

I numeri

Solo 12 consiglieri della maggioranza hanno risposto all’appello ieri alle 14 quando era in programma l’assise di Natale, chiamata a votare 20 punti all’ordine del giorno. Assente la rappresentante di Rivoluzione civica Laghi che nei giorni scorsi aveva indicato il proprio nominativo per il Cda della Start, ma il sindaco Spazzafumo lo aveva ritirato davanti al semaforo rosso acceso dal collega ascolano Fioravanti. Situazione che ha mandato su tutte le furie non solo Laghi ma anche il gruppo di Centro civico popolare. Tanto che quest’ultimo avrebbe chiesto di riconvocare presto l’assemblea della Start e procedere subito alla nomina di Silvestri, senza ulteriori ripensamenti. Quindi il clima in maggioranza non è dei migliori, minato dalla vicenda calendario, e andato avanti con la questione Start. Fino all’epilogo di ieri con la maggioranza senza numeri e ovviamente la minoranza che è rimasta fuori dall’emiciclo. Tra l’altro sembra una maledizione quella del consiglio prima di Natale visto che un anno fa andò in scena lo stesso copione con mancanza di numero legale e assise il giorno di Capodanno. Questa volta la nuova adunanza potrebbe tenersi il 28 o il 29 dicembre. L’opposizione al completo invoca le dimissioni del sindaco e denuncia la sudditanza di Spazzafumo verso il collega Fioravanti. «Basta con il sindaco vassallo del collega ascolano», tuona Annalisa Marchegiani a cui fa eco Paolo Canducci: «Siamo di fronte a una città senza un’amministrazione. Un governo debole e in difficoltà, con limiti enormi che impediscono di portare avanti progetti. San Benedetto deve tornare a esprimersi». Sul fronte del centrodestra Pasqualino Piunti afferma: «Non esultiamo di fronte al fallimento di un’amministrazione. Chi di dovere deve prendere atto della situazione che va avanti da tempo». Dai banchi di FdI Andrea Traini ricorda come l’anno scorso si ripetette lo stesso spettacolo. 
L’affondo
«La città si aspetta un atto di dignità, speriamo dopo quello che abbiamo visto negli ultimi giorni», mentre Emanuela Carboni racconta: «Non c’è giorno in cui non ci arrivino lamentele, auspico che ci sia una presa di coscienza.

La città non li vuole più». E di atmosfera di forte malcontento e sfiducia che si respirerebbe in città parla il leghista Lorenzo Marinangeli mentre Stefano Muzi parla di esperienza civica fallita. Non manca chi fa riferimento all’assemblea con l’Ast svoltasi martedì come Aurora Bottiglieri e Luciana Barlocci che spiegano: «In riunione il sindaco non ha detto una parola. Asservito alle decisioni di altri e quello a cui abbiamo assistito oggi è l’ennesima dimostrazione della fragilità politica. Deve prenderne atto e dimettersi». 

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