San Benedetto, prova a pugnalarlo
poi mette la camera a soqquadro

Il giudice Bartoli
Il giudice Bartoli
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Martedì 30 Gennaio 2018, 04:45
SAN BENEDETTO - Una vicenda che ha visto coinvolta una coppia di sambenedettesi, lui 44 anni e lei 32, entrambi tossicodipendenti, che ora dovranno rispondere in un’aula di tribunale dei reati che hanno commesso a seguito di una lite. Ieri mattina, davanti al giudice Marco Bartoli, si è aperto il processo che vede sul banco degli imputati G. A., l’uomo, e S. Z., la donna. Il primo è accusato di essersi impossessato, approfittando del fatto che S. Z. era andata in overdose, della chiavi dell’appartamento allo scopo di commettere un furto. Azione aggravata dal fatto che lei si trovava in condizioni di momentanea incoscienza. Lei, a sua volta, quando si è ripresa dallo stato di malore per il quale era stato necessario il suo ricovero all’ospedale di Fermo, si sarebbe introdotta nell’abitazione del quarantaquatrenne, che in quel momento dormiva nella sua camera da letto, per colpirlo ripetutamente con schiaffi e pugni, urlandogli «ti voglio uccidere».

Poi, dopo aver impugnato un coltello, lo avrebbe colpito causandogli un taglio superficiale. In preda ad una furia incontrollata, la donna avrebbe danneggiato alcune statue in gesso ed altri soprammobili che di trovavano nella stanza. Non riuscì a calmarsi nemmeno quando vide arrivare i carabinieri ai quali era stato chiesto telefonicamente di intervenire per evitare che la situazione degenerasse. Con calci e pugni si avventò sui militari dell’Arma che si videro costretti dapprima ad immobilizzarla e successivamente ad ammanettarla. Secondo quanto denunciato dalla donna, una volta impossessatosi delle chiavi del suo appartamento, l’uomo le avrebbe sottratto un computer portatile, del denaro contante ed il banco posta.
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