A S.Benedetto ci sono oltre 13.000
disoccupati, il 24% della forza lavoro

Sempre più giovani in cerca di lavoro
Sempre più giovani in cerca di lavoro
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Giovedì 7 Aprile 2016, 09:46
SAN BENEDETTO - Sono oltre 13mila i disoccupati dell’area sambenedettese. Lo afferma uno studio del Ceimas che ha raccolto e rielaborato i dati del Centro per l’impiego territoriale relativi all’anno 2015. Alla data del 31 dicembre, infatti, i disoccupati erano 13.350 dei quali 5.740 maschi e i restanti 7.610 femmine. Di questi oltre mille sono laureati e in più di quattromila diplomati.  La fetta più larga dei disoccupati è rappresentata dalle persone di età compresa tra i 40 e i 50 anni. La fascia di età compresa tra i 40 e i 44 anni conta infatti qualcosa come 1.600 persone iscritte all’ufficio di collocamento e quella successiva, tra i 45 e i 50 anni, sfiora quota 1.800 disoccupati. “E a questi - spiega il presidente del Ceimas, Nazzareno Torquati - vanno aggiunti tra le altre cose anche quelli che non si rivolgono al Centro per l’impiego perché non pensano che, attraverso quella strada, riusciranno a trovare lavoro”. 
Il dato non è certo dei più confortanti dal momento che si riferisce ad un territorio che conta circa 55mila persone. Il numero dei disoccupati rappresenta il 24% del totale. Numeri tutt’altro che esaltanti, insomma, che fanno il paio con i dati relativi all’economia cittadina, snocciolati nei giorni scorsi, sempre dal Ceimas, i quali hanno evidenziato come il turismo rappresenti soltanto una piccola fetta dell’economia cittadina con gli stabilimento balneari che rappresentano appena lo 0,55% dell’intera economia cittadina e il settore alberghiero (hotel, affittacamere e B&B) che supera a malapena il 3% e mentre i primi hanno perso quasi 700mila euro nel raffronto tra il 2009 e il 2013, i secondi hanno guadagnato oltre due milioni.  Sono in attivo anche i ristoranti e i bar che, insieme, hanno guadagnato 63 milioni crescendo del 10%. A fare la parte del leone è il settore del commercio che con un utile di 577 milioni di euro rappresenta da solo il 38% dell’economia cittadina, anche se il confronto con il 2009 vede il settore fortemente penalizzato con una perdita di oltre 130 milioni di euro. “A risentire maggiormente di questa flessione - spiega ancora Torquati - sono gli agenti e i rappresentanti di commercio che in tre anni hanno perso il 10% dell’utile”. Anche il commercio dell’ingrosso alimentare ha subito una flessione pesantissima chiudendo l’anno a 53 milioni e perdendone 19 nel confronto con il 2009.
 
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