SAN BENEDETTO - «Anche tu lavori nel turismo e hai un contratto stagionale? Non sei sicuro che la tua retribuzione sia corretta? Vuoi verificare i dati e le voci della tua busta paga? Hai bisogno di informazioni sulla Naspi? Per tutto questo c’è la Cgil che anche quest’anno intende tutelare i lavoratori stagionali nell’eterna disputa - quest’anno più sentita che mai - tra i datori di lavoro che sostengono di non riuscire a trovare personale adeguato e i lavoratori molti dei quali rischiano sfruttamento e paghe fame.
I numeri
«Il turismo - spiega la Filcams Cgili - è uno dei settori più importanti per l’economia italiana (costituisce il 13% circa del Pil nazionale), eppure registra il 70% di lavoro irregolare, il 40% precario, retribuzioni notevolmente più basse rispetto a qualsiasi altro settore economico e produttivo del nostro Paese e l’80% dei lavoratori è sotto inquadrato o inquadrato ai livelli inferiori della contrattazione nazionale.
Lo slogan
«Mettiamo il turismo sottosopra» è lo slogan della campagna. «Significa - spiegano la segretaria generale della Filcams provinciale Luana Agostini e la segretaria Caterina Spalazzi - mettere al centro il lavoro, la qualità dell’occupazione e la sostenibilità delle condizioni di chi lavora nel comparto turistico, superando il modello scellerato che mira ad accaparrare il più alto profitto possibile senza investire in un progetto di sviluppo economico e sociale sostenibile e di qualità». «Tutti sanno da cosa è causata la fuga delle lavoratrici e dei lavoratori dal settore del turismo - attaccano le sindacalaiste -: dalle condizioni di lavoro deteriori a cui sono sottoposti le lavoratrici e i lavoratori del turismo nella nostra provincia, in particolare nel settore dei bar, dei ristoranti e del lavoro stagionale ». Per questo quindi la Filcams invita a maggiori controlli da parte degli enti competenti e di intervento, da parte delle amministrazioni locali che permettono «che si compia lo scempio dei diritti e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore del turismo, lavoratrici e lavoratori che sono anche cittadini ed elettori, ma che sono evidentemente considerati cittadine e cittadini di serie B». Secondo i sindacati infatti sono maggiormente tutelati «i sedicenti imprenditori del turismo del nostro territorio che nulla restituiscono dei loro profitti alla nostra terra». Per questo invitano i dipendenti del settore a contrattare solo se «mi fai un contratto regolare, se lo stipendio è decente, se gli orari sono umani, se il riposo è rispettato e mi paghi gli straordinari: io sono qui».