SAN BENEDETTO - Pennuti, pelosetti e pelosoni: tutti insieme per ricevere benedizioni. Ieri mattina, chiesa della Sacra Famiglia invasa dagli animali per la tradizionale festa di Sant’Antonio Abate. La parrocchia di zona Ragnola ha scelto la domenica per celebrare una ricorrenza che, quest’anno, è caduta ufficialmente martedì scorso: 17 gennaio. Un modo per favorire la partecipazione dei fedeli.
Scelta davvero azzeccata. Infatti, tra i banchi della chiesa retta da don Francesco Ciabattoni si sono allegramente ritrovate decine di specie (portate dai rispettivi patroni) per onorare il santo-patrono del mondo animale. Ovviamente, c’erano soprattutto cani, di varie razze e taglie. Dai piccoli barboncini all’enorme bovaro del bernese Giotto. Tanta ammirazione attorno al gattone Nat (quasi simile ad una lince) che vive in una famiglia dove trovano spazio anche una tartarughina e un porcellino d’India: tutti, ovviamente, presenti al rito.
Durante la celebrazione, il sacerdote ha ricordato l’antica usanza propiziatoria, di far mangiare agli animali quell’alimento. Se, un tempo, il pane consacrato finiva nelle stalle, oggi viene condiviso tra salotti e cucine. La celebrazione di Sant’Antonio Abate ha così avviato positivamente un nuovo anno per la parrocchia di Ragnola. Proprio in occasione del nuovo anno, la Sacra Famiglia ha stilato un report sulle attività dei precedenti 12 mesi.
Da questi numeri, spicca il calo dei funerali: passati dai 37 del 2021 ai 29 del 2022. Un bel dato, che si presta a varie interpretazioni, compresa la fine del periodo più duro della pandemia.