SAN BENEDETTO - Cancellazione delle varianti urbanistiche e nomina del nuovo dirigente. Argomenti affrontati nell’ultima riunione di maggioranza dove si è parlato anche dell’istituzione delle 8 commissioni consiliari che andranno al vaglio dell’assise il prossimo 18 dicembre.
Attesa per gennaio la nomina del nuovo dirigente del settore assetto del territorio e attività produttive, dove attualmente il timone è nelle mani di Pietro D’Angeli ma solo temporaneamente. Continua a girare il nome di Francesco Barra attuale dirigente in Provincia anche se non c’è l’ufficialità, si tratta di un nominativo che anche 5 anni fa l’allora presidente del consiglio Bruno Gabrielli indicò al sindaco Piunti ma senza esito. Dirigente che dovrà affrontare l’iter del nuovo Piano regolatore generale come annunciato più volte dal sindaco Spazzafumo. Nella riunione di maggioranza è stata ribadita la volontà di procedere alla cancellazione delle varianti urbanistiche. Una patata bollente che si ritroverà il nuovo dirigente, e non sarà facile da gestire soprattutto per i progetti già valutati come nel caso della variante Nidis in zona Pio X dove c’è già stata la stima da parte dell’agenzia delle entrate. E’ difficile pensare che i costruttori, dopo aver pagato migliaia di euro, restino a guardare mentre l’amministrazione stralcia i loro elaborati.
Così per il progetto Aremare che, seppur non arrivato alla valutazione da parte dell’agenzia, ha presentato comunque una diffida al Comune affinché si dia seguito a quanto previsto sei anni fa dall’amministrazione con i progetti da realizzare attraverso l’applicazione dell’articolo 16 e quindi cedendo al Comune il contributo straordinario.
Intanto il prossimo 18 dicembre si procederà all’istituzione delle otto commissioni, scompaiono infatti i tavoli su sanità e sicurezza, che verranno accorpati si avrà dunque: lavori pubblici e ambiente, affari generali, urbanistica e commercio, sociale e sanità, cultura, sport e turismo ed infine bilancio. Dopo la costituzione dei tavoli si procederà alla nomina dei membri e dei presidenti, la ripartizione sarà cinque presidenze per la maggioranza e tre per la minoranza.